Anche produrre vino può trasformarsi in un circolo virtuoso se quel vino rende il prezzo del successo alla sua terra attraverso idee e progetti per far crescere il territorio. Una buona pratica che a Montalcino, case history unica in Italia, ha dato vita a una Fondazione Territoriale del Brunello, adesso operativa, che mette insieme i player principali del territorio (Consorzio, Comune e Distretto Rurale), con la missione di rinvestire gli utili ottenuti dalla vendita del celebre rosso finanziando progetti di sviluppo su diversi fronti, dal turismo ai beni artistici e culturali, dal sociale all’integrazione, fino alla valorizzazione della biodiversità con i prodotti di un territorio che non è solo vino ma è anche tartufo, zafferano, miele, olio, grano, farro e formaggio. Un ente etico per creare valore aggiunto alla base di un modello Montalcino, territorio fertile di intuizioni e vedute lungimiranti che in passato hanno creato le radici del successo del Brunello, che ora punta sulla sinergia e sulla condivisione attraverso progetti innovativi, in cui il futuro passa per la sostenibilità non solo più ambientale ma anche economica, sociale ed etica. Esempio unico in Italia che reinveste nella terra ciò che prende dalla terra, il Brunello di Montalcino cerca anche di progettare il suo futuro economico culturale e sociale. Che ne pensano, della Fondazione Territoriale del Brunello, i produttori del famoso rosso?
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