Come il Coronavirus cambierà il mondo dello sport locale? Certo, al momento ci sono altre priorità. La salute, in primis, il tessuto economico-imprenditoriale a seguire. Ma lo sport non è certo un argomento secondario soprattutto in un luogo come Montalcino in cui riveste anche un ruolo fondamentale di coesione sociale e di aggregazione. Realtà come Libertas, Asd Montalcino, Polisportiva Torrenieri, ma ce ne sono tante altre da aggiungere a questo elenco, non sono solo luoghi dove fare sport (centinaia e centinaia di giovani frequentano i corsi) ma rappresentano la linfa vitale della nostra quotidianità. Adesso sono fermi, lo sport è bloccato. Ma i costi restano, magari in misura minore, ma ci sono. Le entrate no.
Non a caso si è fatta sentire anche Uisp Siena che ha alzato la voce su un argomento di cui forse si sta parlando poco ma che è una minaccia per il mondo dello sport del presente e del domani: “Tantissime società - spiega il presidente del Comitato Uisp di Siena Simone Pacciani - del nostro territorio, affiliate al nostro comitato, stanno palesando grandi difficoltà. Gli enti di promozione sportiva hanno ricavi sostanzialmente costituiti dagli incassi derivati dall’utilizzo degli impianti, in gran parte dei casi con ingressi calmierati per le strutture di proprietà pubblica, quindi giustamente volti a soddisfare la domanda che arriva dal mondo dello sport dilettantistico. I costi sono numerosi ed elevati: canoni di concessione, rate dei mutui per i lavori effettuati, costi per l’energia. La completa e legittima sospensione delle attività sportive non esclude la manutenzione ordinaria e la gestione degli impianti, ad esempio. E anche la gestione di una società sportiva ha costi elevati che non possono in questo momento essere equilibrati da qualsiasi tipo di incasso. C’è il serio rischio che tante di queste associazioni, che costituiscono un patrimonio insostituibile anche dal punto di vista sociale, non riescano a ripartire quando ci sarà la riapertura delle attività sportive. Oltretutto viviamo in una completa incertezza sui tempi, derivata chiaramente dall’emergenza sanitaria che in questo momento rappresenta la priorità per la tutela della salute dei cittadini e di noi tutti”. Problemi e dubbi che interessano anche gli allenatori e gli addetti delle società sportive sovente privi di accesso agli ammortizzatori sociali.
Ma poi esiste un’altra tematica su cui dover fare i conti nel medio-lungo termine. Come si riprenderà l’economia? Come sappiamo gli sponsor rappresentano una entrata fondamentale per le Asd e il pianeta sport. Le aziende continueranno a fare le sponsorizzazioni, limiteranno i contributi o, nella peggiore delle ipotesi, chiuderanno i rubinetti? E le iniziative sociali, come feste, cene estive, eventi all’aperto, saranno garantiti come li abbiamo sempre conosciuti o le barriere di sicurezza (dalle cucine alla distanza tra le persone che si siedono a tavola) che probabilmente saranno alzate nei prossimi mesi, priveranno di altre risorse di primaria importanza chi manda avanti lo sport locale? E dal Comune quanto sostegno potrà arrivare tenendo conto che “il bilancio comunale perderà una cifra di circa 1 milione di euro di sole entrate turistiche”, come sottolineato dal sindaco una settimana fa? Domande in attesa di risposta ma che già si muovono nei pensieri di dirigenti e società.
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