Sfruttare la notorietà del Brunello per far conoscere e valorizzare le altre eccellenze di Montalcino, dal tartufo all’olio, dal miele allo zafferano, dal farro al formaggio, riuniti sotto un unico marchio collettivo, con lo scopo di rafforzare l’economia locale, dando lavoro a nuove attività e aiutando quelle esistenti. È uno degli obiettivi del Distretto Rurale di Montalcino, sistema di governance territoriale riconosciuto dalla Regione Toscana nel 2016 che riunisce le associazioni di categoria, le attività economiche del territorio e l’amministrazione comunale, rappresentata dal sindaco Silvio Franceschelli, che ne è presidente.
“Il Distretto Rurale - spiega il vicepresidente Stefano Cinelli Colombini - regolerà l’utilizzo del marchio, che è in fase di registrazione, affinchè lo si usi esclusivamente per alimenti prodotti, trasformati e confezionati a Montalcino. Il tutto sarà regolamentato da specifici disciplinari di produzione. L’obiettivo è di uscire già alla fine del 2020 con un marchio identificativo del Territorio”.
Se il Distretto Rurale sarà il proprietario del marchio, la gestione di quest’ultimo spetterà alla Fondazione Territoriale del Brunello, emanazione culturale del Consorzio del Brunello nata circa tre anni fa con la missione di reinvestire a Montalcino, attraverso progetti di sviluppo territoriali, parte dei profitti ottenuti dalla produzione e dalla vendita del Brunello. “Il nostro compito - sottolinea Roberto Terzuoli, consigliere della Fondazione e referente assieme a Francesco Marone Cinzano per il Distretto Rurale - è di promuovere il marchio, dargli una risonanza economica sul mercato e attribuirlo a prodotti legati storicamente al territorio. Non perdendo d’occhio il nostro obiettivo principale, ovvero l’attenzione verso il sociale”.