Multe subito esigibili (e salate) e più poteri alle Regioni in casi di situazioni particolarmente gravi. Sono le due novità dell’ennesimo decreto approvato ieri dal Consiglio dei ministri per fronteggiare l’emergenza Covi-19. Le sanzioni da 400 a 3.000 euro sostituiscono quelle previste dall’articolo 650 del codice penale (multe che aumentano di un terzo per coloro che si spostano senza giustificazione con un mezzo, non è previsto invece il sequestro del veicolo). Chi è in quarantena ed esce di casa è punito col carcere da 1 a 5 anni, mentre i pubblici esercizi, le attività produttive e le attività commerciali che non rispettano le misure previste si vedranno chiudere l’esercizio o l’attività da 5 a 30 giorni (in caso di reiterata violazione, la sanzione amministrativa è raddoppiata e quella accessoria è applicata nella misura massima).
L’altro provvedimento mira a disciplinare la serie di iniziative regionali. I presidenti delle Regioni, in caso di situazioni di particolare gravità, potranno adottare norme più severe, ma il Governo mantiene comunque il ruolo di coordinamento. Quelle già in atto potranno valere per i prossimi dieci giorni, mentre le nuove misure, di durata non superiore a trenta giorni, sono reiterabili e modificabili anche più volte fino al termine dello stato di emergenza, fissato al 31 luglio. “Questo non significa che le ultime misure restrittive saranno prorogate fino a quella data - precisa il premier Giuseppe Conte - siamo fiduciosi che prima di quella data torneremo alle abitudini di prima, anzi a un migliore stile di vita”.