Anche produrre vino può trasformarsi in un circolo virtuoso, se quel vino rende il “prezzo” del successo alla sua stessa terra, attraverso idee e progetti per far crescere il territorio. Una buona pratica che a Montalcino, case history unica in Italia, ha dato vita a una Fondazione Territoriale che mette insieme i player principali del territorio del Brunello, dal Consorzio all’amministrazione comunale fino al Distretto Rurale.
“Un’operazione virtuosa dove un prodotto straordinario, il Brunello, produce redditività e la reinveste nel territorio stesso. Tutto ciò rende Montalcino un unicum”, ha spiegato il presidente della commissione Sanità della Regione Toscana Stefano Scaramelli in visita ieri a Benvenuto Brunello, l’anteprima delle nuove annate chiusa ieri a Montalcino. Proprio qui si è presentato il progetto, sotto lo slogan “sostieni la Fondazione, la Fondazione sostiene il territorio”, che si prefigge di reinvestire gli utili ottenuti dalla produzione e dalla vendita del celebre rosso, finanziando progetti di sviluppo territoriale su diversi fronti, dal turismo ai beni artistici e culturali, dal sociale all’integrazione, fino alla valorizzazione della biodiversità con i prodotti di un territorio che non è solo vino, ma anche tartufo, zafferano, miele, olio, grano, farro e formaggio. Eccellenze gastronomiche riunite da tre anni in un Distretto Rurale, riconoscimento approvato dalla Regione Toscana. “È un progetto in cui crediamo fortemente - aggiunge Scaramelli - le iniziative di questo genere che uniscono istituzioni pubbliche e private andrebbero moltiplicate”.
Emanazione culturale del Consorzio, nata nel 2016 per volontà degli stessi produttori ma aperta a tutti gli attori del territorio ed ai contributi esterni di altre attività economiche, la Fondazione Territoriale si pone alla base di un “modello Montalcino”, territorio conosciuto in tutto il mondo proprio grazie al vino, ma anche terreno fertile di intuizioni e vedute lungimiranti che, in passato, hanno creato le radici del successo del Brunello, che ora punta sulla sinergia e sulla condivisione attraverso progetti al passo con tempi in cui il futuro passa per la sostenibilità, ma non più solo ambientale, quanto anche economica e sociale.