La nascita di una Fondazione, l’inaugurazione dei costumi, il completamento delle revisioni dei regolamenti di tiro con l’arco e del corteo storico e un libro fotografico per portare all’estero le tradizioni, gli usi e i costumi di Montalcino: sono i temi trattati nella redazione della Montalcinonews dal delegato alle Feste Identitarie del Comune di Montalcino Alessandro Nafi.
“Si sente dire che prima la Sagra era migliore, che scaldava di più il cuore, che era una delle feste principali in Toscana e anche in Italia - sottolinea Nafi - cosa è cambiato adesso? Sicuramente ci sono un’offerta maggiore e un quadro normativo che ha portato a qualche complicazione in più, ma fondamentalmente siamo cambiati noi quartieranti, noi montalcinesi. Prima era un onore indossare il costume del corteo storico, ora c’è difficoltà ad attrarre giovani, si percepisce un disamoramento diffuso. È necessario riportare l’attenzione sull’identità, sulla tradizione. Per questo è nata l’idea di una Fondazione, un soggetto promotore che possa valorizzare e custodire le tradizioni attraverso dei progetti, oltre all’organizzazione delle Feste Identitarie. Abbiamo già presentato una bozza, ne stiamo parlando coi Quartieri che la valuteranno intorno a metà febbraio. Spetta a loro la decisione finale”. “30-40 anni fa - continua Nafi - la grande maggioranza degli imprenditori del vino era di Montalcino, e poi c’era qualche grande azienda. Ora la percentuale è invertita, ci sono grandi investitori arrivati da fuori. Ma fare Brunello vuol dire farlo sul territorio, rapportandosi con le persone, nel segno della tradizione che ha fatto grande questo territorio. I soggetti che vengono da fuori devono fare i conti con questo e la Fondazione potrebbe avere il ruolo di detentore di una identità forte”.
Manca poco, pochissimo, all’arrivo dei nuovi costumi del corteo storico, che saranno rinnovati a distanza di una quarantina d’anni dall’ultima volta. A realizzarli è stata una sartoria fiorentina (un costo di circa 150.000 euro). “Arriveranno a Montalcino il 15 gennaio - dice Nafi - e insieme al sindaco pensavamo di inaugurarli la mattina dell’8 di maggio. Valuteremo coi Quartieri se è la data giusta o se rimandare all’Apertura delle Cacce o alla Sagra del Tordo”. I nuovi costumi saranno esposti nel Museo del Costume in Piazza Cavour, mentre quelli vecchi andranno nel Palazzo Comunale storico, alcuni esposti e altri conservati in degli armadi.
È quasi finito l’iter per la revisione dei regolamenti. Quello relativo al corteo storico è stato curato da una commissione di volontari (composta da un membro del Comitato di Tutela, Cristina Paccagnini, e da un rappresentante di ogni Quartiere: Mario Pianigiani per il Borghetto, Alessandro Faneschi per il Pianello, Maddalena Sanfilippo per la Ruga e Mario Vegni per il Travaglio), che ha redatto e consegnato all’amministrazione comunale un documento in cui, tra le altre cose, sono state tolte perdite di tempo e sono stati riadattati i percorsi. Completate anche le modifiche al regolamento del tiro con l’arco. “Abbiamo fatto passare le gare di agosto ed ottobre per portarlo a bocce ferme in consiglio comunale - spiega il delegato alle Feste Identitarie - ci siamo concentrati soprattutto su un paio di articoli, l’articolo 7 e l’articolo 8, che delineano chi può tirare con l’arco. Prima si faceva riferimento al vecchio Comune. La decisione è stata di mantenere la dicitura Montalcino, e quindi si intende tutto il nuovo Comune”.
Infine, il progetto del libro fotografico, promosso dal Comitato di Tutela e appoggiato dal Comune e curato dal fotoreporter Francesco Cito. “È qualcosa di diverso rispetto alle altre pubblicazioni a carattere storico - evidenzia Nafi - non si parla solo di Feste Identitarie ma anche di territorio. Uno strumento che possa servire ai nostri produttori e al Consorzio del Brunello, quando vanno all’estero, a presentarsi con qualcosa in più, con delle immagini della realtà che sta dietro al Brunello: il territorio, le persone, gli usi e i costumi”. Il progetto, di un paio di anni, si dovrebbe concludere tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021. In questo periodo Cito tornerà per fotografare le varie sfaccettature delle Feste Identitarie (Festa della Madonna del Soccorso, Apertura delle Cacce e Sagra del Tordo). “La presenza di Francesco Cito all’ultima Sagra del Tordo - conclude Nafi - ha suscitato delle riflessioni sulla presenza di fotografi in campo. Dato che lo abbiamo consentito a lui, stiamo lavorando con i tecnici dell’ufficio comunale e i deputati della festa per individuare una zona che non sia di intralcio alla gara, in totale sicurezza, qualora il capitano di campo sia d’accordo. Vediamo se riusciamo a farcela per agosto. Potrebbero essere un paio di pass per Quartiere, oppure delle richieste da fare sul sito del Comune”.
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