Tra le attrazioni da visitare nel centro storico di Montalcino ci sono anche le famose piastrelle celebrative, quelle che a partire dal 1992 vengono apposte sul muro del Palazzo Comunale storico. Realizzate da personaggi del mondo dell’arte, dello sport e dello spettacolo (italiani e internazionali) esprimono in modo artistico un messaggio, oltre a riportare il numero di stelle dell’annata di riferimento. La posa della piastrella rappresenta forse il momento “più mediatico” di Benvenuto Brunello, l’attimo in cui tutti vogliono essere presenti. Le ultime due edizioni, prima con Sting e poi con Alex Zanardi, hanno registrato il pieno di telecamere e fotografi con una folla numerosa arrivata per vedere da vicino il proprio beniamino. Adesso arriviamo al punto. Questa mattina, passeggiando in centro, abbiamo notato che la piastrella riferita all’annata 2007, quella disegnata da Roberto Giolito, designer del Centro Stile Fiat di Torino, si è rovinata.
Non si vede più quasi nulla. Scrostata, diventata quasi completamente bianca, con la frase “il cuore autentico dell’Italia” che si è dimezzata mentre il cuore che caratterizzava l’opera di 30×30 centimetri è sparito. Probabilmente, ipotizziamo, il tempo e i fenomeni atmosferici ci hanno messo lo “zampino”: l’oggetto, infatti, è intatto.
Rimane una riflessione da fare per il futuro: le mattonelle celebrative sono un patrimonio di Montalcino e non solo. Sarebbe giusto trovare una nuova collocazione per tenerle al sicuro e quindi al riparo dall’usura del tempo e del clima ma anche da eventuali atti vandalici che, fortunatamente, non ci sono mai stati? Vero, il muro del palazzo comunale è un luogo suggestivo ed offre un bel colpo d’occhio, forse unico. Ma non garantisce protezione certa ed eterna.Rimane il dispiacere perché si tratta comunque di un pezzo di storia di Montalcino. Fu Sergio Marchionne, per Benvenuto Brunello 2008, a svelarla. Il presidente del Consorzio all’epoca era il conte Francesco Marone Cinzano. Per l’occasione il manager italo-canadese elogiò più volte il Brunello di Montalcino e in tanti ricordano una sua celebre frase: “Non ero mai riuscito a bere vino, ho incominciato a farlo a 43 anni col Brunello che mi ha strutturalmente corrotto”.