Montalcino ed il suo Brunello continuano ad essere al centro dell’interesse di tanti investimenti potenziali, anche da parte di grandi gruppi del vino e del lusso francese. E tra le trattative in corso, da mesi, come riporta WineNews, ce n’è una di particolare rilievo, quella tra il colosso del lusso Lvmh e Castello Banfi, leader del territorio e fondamentale, nella storia recente, per lo sviluppo di tutto il mercato del Brunello, soprattutto in Usa.
Lvmh, già ai vertici nel mondo del vino con marchi di livello assoluto come Moët & Chandon, Krug, Veuve Clicquot, Hennessy, Château d’Yquem, Cheval Blanc e Dom Perignon, con Castello Banfi troverebbe un’azienda tra le più belle e rinomate al mondo, con una estensione di 2.400 ettari di terreno, 900 dei quali a vigneto (di cui 173 a Brunello), ma anche seminativo e bosco, con la peculiarità della confluenza di due fiumi all’interno dell’azienda, l’Orcia e l’Ombrone, e produttrice conclamata di vini importanti, ma anche di prugne, miele ed olio, con un “collage” che fa di Castello Banfi non solo una grande azienda vinicola, ma anche agricola di ineguagliabile bellezza e valore. Senza contare le ville all’interno della tenuta e il Castello di straordinaria bellezza, con parti monumentali del Trecento e del Quattrocento toscano. E con un relais che le guide internazionali posizionano tra i migliori del mondo. Una cantina che ha sviluppato un fatturato di 68 milioni di euro nel 2018, e un utile (risultato netto) di 2,2 milioni di euro (dati Mediobanca), grazie a vini esportati in tutto il mondo e premiati dalla critica italiana ed internazionale.
Un affare che, se si concretizzasse, segnerebbe il secondo passo francese in terra di Brunello, dopo l’acquisizione della Tenuta Greppo di Biondi Santi da parte del gruppo Epi della famiglia Descours. Ad ora, però, da quanto apprende WineNews, in una trattativa che va avanti da oltre otto mesi, non c’è nulla di definito e definitivo. Potrebbe risolversi con un’acquisizione di Castello Banfi da parte di Lvmh, nell’ingresso dei francesi nel capitale della cantina della famiglia Mariani, in un accordo di altro tipo o anche in un nulla di fatto. Tutto è possibile. Ma quello che racconta questa trattativa, che di certo è in essere, è la conferma dell’appeal del territorio di Montalcino a livello mondiale. E la bellezza di una azienda, e la qualità dei suoi prodotti, che spinge uno dei colossi del vino e del lusso mondiale ad investire nella collina del Brunello. Un distretto, quello di Montalcino, che si conferma nei pensieri, negli obiettivi e nei desideri degli investitori del mondo.