27.000 vini degustati, oltre 6.000 recensiti e 482 in grado di raggiungere la Corona, 61 dei quali toscani e ben 15 di Brunello di Montalcino. Sono i numeri dell’edizione 2020 di “Vinibuoni d’Italia”, l’unica guida dedicata ai vini da vitigni autoctoni presentata questa mattina al Teatro degli Astrusi di Montalcino. “In Italia abbiamo oltre 600 vini autoctoni spesso dimenticati o poco conosciuti”, ha spiegato il presidente del Consorzio del Brunello Fabrizio Bindocci, sul palco assieme al curatore della guida Mario Busso e ai coordinatori per la Toscana Daniele Bartolozzi e Riccardo Margheri. “Tradizione, qualità e territorio sono le tre parole che riassumono i valori della guida Vinibuoni d’Italia che sono poi i valori che mettiamo tutti i giorni nel nostro lavoro. Aggiungo altre tre parole: passione, squadra e futuro”, continua Bindocci, alla guida di un Consorzio nato “grazie alla volontà di alcuni produttori e di un sindaco lungimirante, Ilio Raffaello, che spinse per un territorio agricolo rifiutando l’industralizzazione. Adesso ci ritroviamo un territorio da oltre un decennio carbon free, baciato da Dio, passato in pochi decenni da essere il Comune più povero del circondario a uno dei più ricchi della Toscana. Spetta a noi lavorare con la stessa passione e impegno per puntare più in alto, non solo per quanto riguarda la qualità dei prodotti ma anche la qualità della vita degli abitanti di Montalcino”.
Sul palco, tra gli altri, sono saliti i produttori di Montalcino. “I nostri vini stanno alzando il livello qualitativo - sottolinea Alessandro Mori de Il Marroneto - la strada intrapresa è importante e andrà sempre meglio. Prima si parlava sempre di Piemonte, oggi si parla anche di Montalcino”. “Stiamo portando avanti il Sangiovese in modo importante, lavorando tanto in vigna e il mondo lo percepisce - dice Andrea Machetti di Mastrojanni - il vino è parte integrante della nostra alimentazione, per noi è fondamentale fare prodotti che abbinati a un pasto diano grandi soddisfazioni”. “Il mio merito è piccolissimo - spiega Claudio Tipa di ColleMassari, che controlla Poggio di Sotto - a differenza di altre aziende del nostro gruppo, a Poggio di Sotto quando siamo entrati non abbiamo fatto niente di nuovo. L’unica cosa è l’aver aumentato l’estensione dei vigneti, che però andranno in produzione tra 8-10 anni”. Andrea Cortonesi di Uccelliera si è soffermato sul cambiamento climatico (“Ci deve far riflettere, bisogna scendere in modo dettagliato sulle caratteristiche di ogni particella. E comunque in questo territorio fare grande vino non è un merito ma un dovere”), mentre Francesco Ripaccioli è stato introdotto dai presentatori come un rappresentante dei “Brunello Boys” per la ventata di gioventù che ha portato dentro il Consorzio. “Ma la nostra generazione è diversa rispetto ai Barolo Boys, qui non c’è stata una rottura col passato. Che è importante, fatto di uomini coraggiosi e grandi scelte”, sostiene il proprietario di Canalicchio di Sopra, che si sofferma poi sulla difficile annata 2014. “Se oggi viene premiata grande merito è nelle scelte. Abbiamo dimezzato la produzione, in annate così dobbiamo accontentarsi. Serve fare selezione, lavorare in vigna. Arriverà la 2015 che numericamente rimetterà la media a posto”.
“Quest’anno abbiamo aumentato le aziende in guida - spiega il curatore Mario Busso - dei 27.000 vini degustati ne abbiamo recensiti 6.056. 725 hanno superato i 90 centesimi e di questi 482 hanno ricevuto la Corona. Abbiamo anche le Corone attribuite dal pubblico, composto da winelovers, giornalisti, sommelier e produttori. La Toscana, con 61 Corone ufficiali e 58 Corone dal pubblico, è la Regione con più uniformità di giudizio, mentre nel resto d’Italia lo scarto è molto più ambio. Significa aver saputo interpretare i gusti del consumatore”. La cerimonia si è conclusa con una degustazione dei vini premiati in abbinamento ai salumi Levoni.
Focus: i Brunello di Montalcino nella guida “Vini Buoni d’Italia” 2020
Brunello di Montalcino Riserva 2013 di Canalicchio di Sopra
Brunello di Montalcino 2013 di Capanna
Brunello di Montalcino Cerretalto 2013 di Casanova di Neri
Brunello di Montalcino 2014 di Casanova di Neri
Brunello di Montalcino Poggio al Vento Riserva 2012 di Col d’Orcia
Brunello di Montalcino Riserva 2013 di Fuligni
Brunello di Montalcino Madonna delle Grazie Riserva 2013 de Il Marroneto
Brunello di Montalcino Riserva 2013 de Le Macioche
Brunello di Montalcino Ugolaia 2013 di Lisini
Brunello di Montalcino Vigna Schiena d’Asino 2013 di Mastrojanni
Brunello di Montalcino Riserva 2013 di Mocali
Brunello di Montalcino Vecchie Vigne 2014 di Siro Pacenti
Brunello di Montalcino Pian di Conte Riserva 2013 di Talenti
Brunello di Montalcino Franci Riserva 2013 di Tassi
Brunello di Montalcino 2014 di Uccelliera