Il Brunello di Montalcino è tra le denominazioni più presenti nelle liste dei ristoranti di Pechino. Lo rivela un approfondimento di WineNews sui dati dello studio MiBD “Wines in Beijing Restaurants”, che rivela un quadro sfaccettato ed interessante nei 158 locali interessati. Tra i vini più presenti, subito dopo il Chianti Classico, c’è appunto il Brunello (si trova nel 26% dei locali, con ben 3,2 referenze in carta di media). Non male anche il Rosso di Montalcino, al 5° posto con il 14% e 1,5 etichette. Tra i produttori più presenti troviamo Col d’Orcia (nell’11% dei ristoranti, con 1,7 etichette, ad un prezzo medio di 177 euro), Antinori (nell’11% dei ristoranti, con 1,8 etichette, ad un prezzo medio di 150 euro), Banfi (nel 9% dei ristoranti, con 1,3 etichette, ad un prezzo medio di 220 euro), Casanova di Neri (nel 7% dei ristoranti, con 1,8 etichette, ad un prezzo medio di 315 euro) e Biondi Santi (nel 6% dei ristoranti, con 1,6 etichette, ad un prezzo medio di 480 euro).
Per il resto, da sottolineare il predominio dei rossi e delle etichette toscane, in lista nel 6% dei locali della capitale. Il Sangiovese rappresenta l’81% dei vini toscani nell’alta ristorazione di Pechino. Per quanto riguarda le annate in carta, nel caso della Toscana il 24% delle bottiglie sono della vendemmia 2011, il 14% della 2012, il 15% della 2013, il 12% della 2014 ed il 17% della celebratissima 2010. Spostando l’attenzione sui prezzi, sempre per i vini toscani la fascia sopra i 250 euro pesa per il 19% dell’offerta, quella 50-65 euro per il 9% e quella tra i 100 ed i 115 per l’8%.