“La Valdorcia è stata costruita come un’opera d’arte da un popolo raffinato”. Non c’era miglior frase per introdurre la puntata di Linea Verde, andata in onda domenica scorsa su Rai 1. Trasmissione storica e conosciuta da tutti che ha il merito di far vedere il meglio dell’Italia dal punto di vista paesaggistico ed enogastronomico. E la Valdorcia ha pochi eguali in questo senso. Non a caso la trasmissione condotta da Beppe Convertini, Ingrid Muccitelli e Peppone Calabrese ha fatto registrare un’impennata di ascolti con il 19,4% di share e 3 milioni e 185 mila telespettatori. E se si considera che la puntata è andata in onda in una domenica di ponte festivo, il risultato acquista ancora più valore. La ricerca della bellezza, panorami straordinari. Quasi un’ora di puntata che si è dimostrata uno spot incantevole per il territorio. I pici da Monticchiello, con la tecnica dell’appiciare mostrata dalle donne del paese che in molti avranno riconosciuto per essere delle attrici dello storico Teatro Povero che va in scena ogni estate nell’incantevole paese. E poi Pienza, Palazzo Piccolomini, i suoi palazzi, la sua storia, la sua cultura, “la città ideale” e il pecorino famoso in tutto il mondo. Il tour in Vespa che ha incontrato la Pieve di Corsignano, il Monastero di S.Anna in Camprena, Bagno Vignoni e la sua acqua benefica, “Piazza d’Acqua” e tutta quella magia del paese che fa parte del territorio comunale di San Quirico. Senza dimenticare il rinomato olio di Seggiano con le immagini che hanno catturato un altro dei momenti simbolo della stagione autunnale toscana; la raccolta delle olive, l’oro verde che da queste parti trova un terreno unico per esaltarsi.
Il cuore della puntata è stata dedicata a Montalcino, con la coltivazione dello zafferano - spiegato da Marzio Saladini e Massimo Bindi - con cui si realizza uno dei piatti storici e prelibati, la trippa di Montalcino. Ma “Linea Verde” è andata dentro gli angoli più belli della nostra cittadina, la Fortezza, i paesaggi e ovviamente non poteva mancare il vino. Ad accompagnare le telecamere Rai alla scoperta di Montalcino - fornendo tanti aneddoti, cenni storici e curiosità - ci ha pensato Alessandro Regoli, direttore di WineNews. Per la vendemmia del Brunello era ormai tardi, ma poco male, perché le telecamere hanno potuto concentrarsi sulla vendemmia tardiva del Moscadello, da cui il “mito enoico” di Montalcino è partito. Un vino da dessert, non noto a tutti, che ha “bucato lo schermo”. E che bello ricordare che il Moscadello deliziava tanto le dame di Parigi che le signore di Londra; un dolce nettare che il grande Ugo Fascolo accompagnava con il panforte. Il Moscadello è un’altra dimostrazione della straordinarietà dei prodotti montalcinesi: perché se il Brunello è il re, allo stesso tempo è vero che tutt’intorno c’è una eccellenza che Linea Verde, tra parole e immagini, ha mostrato molto bene. Montalcino, il luogo che dominava la Via Francigena, il posto strategico conteso tra Siena e Firenze, il Palazzo Comunale di stampo fiorentino, maestoso, che sorprende sempre. Viene voglia di riscoprirlo, ancora una volta. E, infine, il brindisi di gruppo, immancabile, alla Fiaschetteria dove in passato uomini e donne del mondo dello spettacolo e della cultura hanno passato tante ore liete. Carlo Cambi ha dato una “lezione” delle qualità del Moscadello, del Rosso e del Brunello di Montalcino (definito “il principe dei rossi di Toscana”). Una escursione sul Sangiovese, la terra da cui nasce questa eccellenza ricca di fascino e che sprigiona profumi e storia. Sì, non c’era modo migliore di concludere una puntata ben fatta e che, a suo modo, resterà un ricordo indelebile per tutto il territorio.
Se fosse possibile condividere sul mio Facebook ..ne sarei grata grazie ..la storia del nostro paese che rivive in queto …nella nostra Italia..grazie