Aperte le candidature e autocandidature per l’edizione 2020 del “Premio Giulio Gambelli” dedicato al maestro del Sangiovese scomparso nel 2012: il riconoscimento - che nel 2020 arriva alla sua ottava edizione - è promosso da Aset Toscana (Associazione Stampa enogastroagroalimentare Toscana) e dal network Igp-I giovani promettenti costituito da Lorenzo Colombo, Roberto Giuliani, Carlo Macchi, Luciano Pignataro, Andrea Petrini e Stefano Tesi.
Il Premio ogni anno punta a valorizzare l’enologo il cui lavoro abbia saputo incarnare al meglio l’idea di vino portata avanti da Giulio Gambelli: esaltazione delle tipicità di ogni vitigno, delle caratteristiche del territorio e dell’annata vendemmiale. Come nelle precedenti edizioni, alla selezione dei candidati contribuirà un panel di giornalisti di settore, ognuno dei quali potrà indicare fino ad un massimo di cinque nominativi. A ciò si affiancherà anche quest’anno la possibilità per gli enologi, in possesso dei requisiti richiesti, di inviare la propria autocandidatura: professionista che nell’anno solare di emanazione del bando non abbia superato i 40 anni di età e laurea in enologia.
La cerimonia di premiazione avverrà in occasione delle anteprime vinicole di toscana in programma a febbraio 2020: quest’anno il Premio sarà ospitato dal Consorzio del Vino Vernaccia di San Gimignano. Al vincitore, oltre alla targa, un assegno di 1.500 euro, possibile grazie al sostegno di alcune delle aziende di cui Giulio Gambelli fu storicamente amico e consulente: Bibbiano, Fattoria di Rodàno, Il Colle, Montevertine, Ormanni, Poggio di Sotto. Restano partner del concorso il Consorzio Vino Chianti Classico, il Consorzio Vino Nobile di Montepulciano, il Consorzio Vino Brunello di Montalcino e il Consorzio del Vino Vernaccia di San Gimignano. La scadenza delle
iscrizioni è fissata al 30 novembre 2019. Il bando di concorso è visionabile sul sito www.asettoscana.it.
Classe 1925, originario di Poggibonsi, Gambelli dedicò tutta la sua vita al vino toscano e al Sangiovese. Imparò il mestiere da Tancredi Biondi Santi, collaborò con le cantine più importanti della Toscana, contribuì a rendere grandi Chianti Classico e Brunello di Montalcino, dove ebbe un ruolo fondamentale anche nella Commissione d’Assaggio del Consorzio. Come sottolineò Patrizio Cencioni, produttore e già Presidente del Consorzio del Brunello: “Giulio Gambelli conosceva ogni cantina di Montalcino e ricordava caratteristiche di tutti i vini, fino alle più impercettibili sfumature”.