Antonio Cozzitorto, carabiniere per professione e poeta per passione, ha da poco pubblicato un libro, “In alto” (Litocart editrice), che contiene diversi riferimenti alla città dove vive, Montalcino. Come alcuni pezzi sul “galantuomo del Greppo”, Franco Biondi Santi, o due poesie, “Montalcino” e “Terra di Montalcino”. E poi un testo, dal titolo “Il rosso rubino e l’amicizia sincera”.
“Molte sono le bellezze artistiche di Montalcino che essendo per me fonte di ispirazione hanno consentito alla mia penna di scrivere - si legge nel libro di Cozzitorto - la Fortezza che imponente si staglia all’ingresso del paese, dalla quale si domina tutta la terra sottostante, a cerchio, quasi come un faro che illumina tutt’intorno. Nel 1200, un capitano coraggioso, di origine calabrese, la difese senza scendere a patti, ma prodigandosi per far sì che Montalcino non capitolasse. La Fornace che simboleggia il luogo dove i vecchi maestri preparavano i mattoni per costruire le case, mentre oggi, questo piccolo angolo di mondo, posto sulla strada che da Montalcino scende verso Torrenieri, accoglie i figli di tutto il mondo che arrivano alla scoperta di ciò che di magico questo angolo di mondo possiede. La storia contadina e di mezzadria, con il nettare della terra, il famoso Brunello, la vita di sacrifici dei padri e delle madri. Se lo sai ascoltare, il vino, ti parla. È una creatura viva. Papa Giovanni XXIII diceva: “i vini, quelli buoni, invecchiano bene, quelli non buoni, diventano aceto”. E Montalcino, con il suo patrimonio artistico, culturale, agricolo ed enologico, è per me anche un luogo in cui mi è possibile vivere amicizie fraterne e sincere”.
Focus: le poesie su Montalcino di Antonio Cozzitorto
Montalcino
Batte un cuore
nasce una vita nuova,
l’estate segue la primavera
la primavera l’inverno
ed ancora questo l’autunno.
Le gioie, le sofferenze
le solitudini, la tristezza
tutto ciò è poca cosa
a confronto del
battito d’ali di un uccello
in volo nel cielo azzurro.
Gli uomini dovrebbero
apprendere nel dono da loro,
molto spesso si offuscano gli occhi
e cadono carponi.
Come gli aquiloni
tenuti dal filo
che vanno nel cielo.
I figli
hanno pensieri propri
anche se scoccano
dal nostro arco.
Alla sera l’uomo
“vagabondo di penna”
affida la sua vita a Dio
ed all’alba
le campane rintoccano
parlando a tutti
calmano i venti
Terra di Montalcino
Colline verdi
dal sole assolate
da lecci ombrate
da campanili elevate
Filari di viti,
pieni di chicchi d’uva,
tutti al lavoro
Quanta passione,
quanto amore;
quanta cura
per il nettare divino
profumato e inebriante.
Il rosso rubino
il bianco dorato
la gioia infinita.
Il cuore si apre
spazia la mente
l’amicizia germoglia