Quando parliamo di Montalcino, un secondo dopo, ci viene subito in mente il mondo del vino e il Brunello. Giusto, anche se in realtà di eccellenze tutte da gustare che arrivano dalla terra sono molte. Dal miele ai cereali, passando per olio e zafferano, il territorio è pieno di specialità. Non tutte famose allo stesso modo, ma tutte da valorizzare in egual misura. Cosa che il distretto rurale di Montalcino dovrà fare, sempre di più, nei prossimi anni.
Oggi andiamo alla scoperta della prugna secca: molti di voi l’avranno trovata nei supermercati, d’altronde Banfi che fornisce il prodotto a una cooperativa dell’Emilia Romagna, è il primo produttore nazionale e tra i maggiori in Europa. Un prodotto di qualità e su cui l’azienda ha deciso di puntare da tempo (ma con l’intenzione di investirci ulteriormente) insieme ad altri progetti in fase di decollo, come il miele. La strada della diversificazione è stata scelta da Banfi che può essere considerata sempre di più un’azienda agricola tout court. Un esempio che potrebbe, presto, essere seguito da molti. Questa terra, si sa, non finisce mai di stupire e far conoscere al mondo che Montalcino non è solo vino è una scommessa che ha dei grandi margini di vittoria. Ovviamente serve fare squadra ed avere le idee chiare. Il distretto rurale di Montalcino può essere una carta vincente in questa direzione.
La nostra intervista ad Enrico Viglierchio di Banfi che ci spiega le caratteristiche della prugna secca, la sua storia a Montalcino, i nuovi progetti dell’azienda con un commento dedicato al distretto rurale.
La video-intervista a Enrico Viglierchio