Si apre il sipario sull’edizione n. 21 del Laboratorio Internazionale di Storia Agraria, uno degli appuntamenti che scandiscono l’anno solare di Montalcino. In una gremita sala consiliare del Palazzo Comunale storico, a inaugurare la tre giorni è stato l’assessore alla cultura del Comune di Montalcino Christian Bovini. “Porto i saluti del sindaco e della giunta, la nostra volontà è di proseguire con questa collaborazione in maniera attiva e proiettati nel futuro”, ha detto Bovini, che si è soffermato su una parola del Laboratorio, “Internazionale”. “Una parola calzante perchè a Montalcino si sente spesso, qui c’è una rappresentanza non italiana molto alta, siamo un esempio di internazionalità”.
Ad introdurre i lavori Massimo Montanari, presidente del Centro Studi, l’organismo che organizza il Laboratorio. “Il tema di quest’anno - sottolinea il professore di Storia medievale all’Università di Bologna e uno dei massimi storici dell’alimentazione al mondo - è la signoria rurale, come i signori hanno operato nei meccanismi di prelievo dei prodotti della terra, dei servizi di lavoro etc… Lo abbiamo voluto incentrare sui contadini e i signori, perché questo è sempre stato il nostro obiettivo principale, e cioè quello di parlare di persone che vivono la storia, in primis i contadini. Questo è anche il senso del nome, forse un po’ troppo complicato, del Centro di Studi per la Storia delle Campagne e del Lavoro Contadino. Non ci bastano le campagne come spazio, vogliamo i contadini come persone”.
“È la prima volta che il tema della signoria rurale viene posto al centro dell’attenzione - interviene Lorenzo Lorè, professore dell’Università Roma Tre e coordinatore del Laboratorio assieme ad Alfio Cortonesi e Riccardo Rao (Università di Bergamo) - il fatto che ci siamo arrivati adesso non è del tutto casuale. Negli ultimi 20 anni c’è stata un’evoluzione della storia medievale che ha reso questa scelta più opportuna. Fino a una ventina di anni fa la signoria rurale era un genere che aveva a che fare con la politica e le sfere alte della società. Negli ultimi tempi si è registrata una crescente attenzione alla signoria come fenomeno economico”.
“Vorrei elencare chi ci ha aiutato a portare avanti un’iniziativa su cui in pochi ci avrebbero scommesso - conclude Alfio Cortonesi - il Comune di Montalcino, col quale mai come in questo momento il feeling è stato così netto e perfetto. Poi MontalcinoNews, agenzia territoriale che ha sposato la nostra causa, Destinazione Montalcino (un nuovo progetto in parte sovvenzionato dalla Fondazione Mps, ndr) e diverse università illustri: Università degli Studi di Bergamo, Università di Bologna, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università Roma Tre, Accademia dei Gerogofili, Centro Studi Longobardi e École Française de Rome”.
Dopo gli interventi introduttori è cominciato il Laboratorio con la prima sessione, a cura di Alessio Fiore (Università di Torino), Philippe Lefeuvre (École Française de Rome) e Federico Del Tredici (Università di Roma Tor Vergata). I lavori proseguiranno domani con Simone Collavini (Università di Pisa, “L’alto medioevo toscano”, ore 9), Giovanna Bianchi (Università di Siena, “Il contributo dell’archeologia”, ore 11,15), Sandro Carocci (Università di Roma Tor Vergata, “Il Mezzogiorno fra Normanni e Angioini”, ore 15) e Alessandro Soddu (Università di Sassari) e Enrico Basso (Università di Torino), con “Terra e signori nella Sardegna del Trecento. Modello doriano e modello malaspiniano” (ore 17.15). Infine, il 1 settembre, gli interventi di Beatrice Del Bo (Università di Milano, “Lavoro contadino e forme del prelievo nelle terre dei Savoia: XIII-XV secolo”, ore 9) e Franco Cazzola (Università di Bologna, “Prospettive per l’età moderna”, ore 11.30).