Sale il turismo a Montalcino, con un aumento soprattutto di stranieri e una crescita sia nel comparto alberghiero che extralberghiero. È quanto emerge da un’indagine Montalcinonews sui dati della Direzione Turismo e Commercio del Comune di Siena, relativi ai flussi turistici del 2018.
Sono oltre 66.000 i turisti che hanno soggiornato negli esercizi ricettivi di Montalcino (+22% rispetto al 2017). 156.000 le presenze, ovvero il numero di notti trascorse (+25,8%), e una permanenza media che passa da 2,29 a 2,39 notti. Il periodo “caldo” è quello estivo, che inizia ad aprile (circa 7.000 turisti) e si chiude ad ottobre (6.700), con il picco ad agosto (8.600). Il mese più fermo è gennaio, con quasi 1.000 arrivi e un -19% rispetto al 2017, ma è l’unico dato in calo. Il boom a novembre (+67% di arrivi), seguito da marzo (+43%) e dicembre (+41%).
Inserendo come variabile la nazionalità, notiamo come l’aumento maggiore riguarda gli stranieri. Rappresentano circa il 63% del totale, con 42.000 arrivi (+26%) e 108.000 presenze (+28%), prediligono luglio (+21%), settembre (+25%) e maggio (+24%), mentre “ignorano” dicembre e gennaio. I turisti arrivati dal Belpaese sono invece poco più di 24.000 (+16%), con la crescita più grande che riguarda le presenze (48.300, +21,2%). Il picco ad agosto (3.500 arrivi) e aprile (3.000), ma il boom è a novembre quando i numeri quasi raddoppiano (+94% e 1.000 turisti in più) e marzo (+42% di arrivi e +99% di presenze). Male gennaio (-24% di arrivi).
Sono circa 30.000 (+21%) gli arrivi negli alberghi, con 66.300 presenze (+22,5%) e un leggero miglioramento della permanenza media (da 2,10 a 2,12). Bene il periodo da aprile ad ottobre, quasi raddoppiano gli arrivi a novembre e dicembre mentre crolla gennaio (-60%). La crescita maggiore è degli stranieri (21.300, +25,50% e il top a maggio e luglio) ma vanno bene anche gli italiani (8.600, +15%, al top ad aprile e agosto).
I dati degli esercizi extralberghieri: 36.000 arrivi (+23%) e una permanenza media che passa da 2,45 a 2,55 giorni. Situazione abbastanza lineare per gli italiani (apice ad agosto e boom a novembre, +70%), meno quella degli stranieri, ai minimi nel periodo invernale e al top nel periodo estivo.
Interessante notare come gli stranieri si dividono equamente tra strutture alberghiere (51%) ed extra alberghiere (49%), mentre gli italiani preferiscono di gran lunga la seconda opzione (64%).
Vediamo ora il caso di San Giovanni d’Asso, i cui flussi, anche nel 2018, sono mantenuti separati dall’Istat. Diminuiscono leggermente gli arrivi (9.500, -0,5%) ma aumentano le presenze (41.000, +3,75%) e la permanenza media, da 4,14 a 4,32 notti, ma c’è ancora troppa dipendenza dal periodo estivo. In inverno la patria del Tartufo chiude. A febbraio non arriva nessuno, a gennaio sono appena 96 turisti. Si registra comunque una forte crescita a marzo e il quasi raddoppio a novembre, anche se le 223 presenze in concomitanza con la Mostra Mercato del Tartufo Bianco dimostrano che c’è da lavorarsi su.
Capitolo nazionalità: gli stranieri passano dal 58 al 66% della totalità. Aumentano arrivi (+12%) e presenze (+16%) con maggio che registra la performance migliore (a novembre invece gli arrivi sono solo 19). Gli italiani sono 3.250 e qui la situazione è più omogenea, con un raddoppio di arrivi a marzo e novembre.
Per quanto riguarda i settori, l’alberghiero registra un +8% di arrivi e +11% di presenze, mentre l’extralberghiero un -8% di arrivi e +0,5% di presenze.
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