Passionale come l’amore, tradizionale come il pranzo della domenica, popolare come il calcio. Il vino per gli italiani è un collante tra generazioni che coinvolge quasi 9 cittadini su 10 in tutto lo Stivale. L’indagine “Mercato Italia - Gli italiani e il vino”, realizzata da Vinitaly con l’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor e presentata ieri a Vinitaly, traccia il profilo dell’approccio al vino e dello stato di salute del mercato interno del primo Paese produttore al mondo. Si beve meno (il 26% in meno dei volumi rispetto a vent’anni fa) ma praticamente tutti e in modo più responsabile: la media è di 2-4 bicchieri a settimana, consumati soprattutto in casa (67%) in particolare dai baby boomers (55-73 anni, al 93%), ma è rilevante la quota di tutte le generazioni, con i millennials (18-38 anni) che evidenziano già un tasso di penetrazione pari all’84%.
Interessante notare come sono marcate le differenze sulla conoscenza dei grandi vitigni: chiamati a indicare la provenienza regionale di Amarone della Valpolicella, Brunello di Montalcino e Franciacorta, solo un italiano su 4 risponde correttamente, in una geografia delle risposte che premia i veneti (38% di risposte senza errori), seguiti da Lombardia (34%), mentre fanalini di coda sono la Sicilia e la Campania, dove la soglia si abbassa a circa un quinto dei rispondenti.