Come da tradizione, il giorno prima di Vinitaly si è svolta al Palazzo della Gran Guardia di Verona, “Opera Wine”, l’unico evento firmato da Wine Spectator fuori dagli Stati Uniti. La prestigiosa rivista americana ha personalmente selezionato i migliori vini d’Italia, 103 in tutto. Tra questi spiccano 6 Brunello, nessuno dei quali era presente nella scorsa edizione. Cosa significa questa piccola rivoluzione? Lo abbiamo chiesto a Alison Napjus, senior editor di Wine Spectator. “Significa - spiega la giornalista ai microfoni della Montalcinonews - che il Brunello di Montalcino e il suo territorio hanno tantissimi grandi produttori e quando pensiamo alla qualità che cerchiamo per Opera Wine ci sono tante possibilità per Montalcino. In realtà direi che questo ragionamento si può fare per tutta l’Italia, potremmo cambiare completamente l’elenco e avere comunque grandi vini alla nostra degustazione”. Brunello di Montalcino e Stati Uniti, un feeling positivo che va avanti da anni e destinato a proseguire con successo in futuro. “Il Brunello - sottolinea Alison Napjus - ha una lunga storia e una posizione forte nel pensiero dei consumatori americani quindi si tratta solo di mantenere quella posizione con la grande qualità che stanno mettendo i produttori annata dopo annata. L’ultima, la 2014, non è stata una grandissima annata ma nonostante questo ci sono diversi vini adorabili. Quindi penso che il futuro del Brunello negli Stati Uniti sia molto positivo. Abbiamo lanciato un sondaggio, chiedendo qual è il vino italiano preferito, hanno risposto in 1.400: tra le dieci scelte possibili, al top, c’è il Brunello di Montalcino”.
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