Un progetto ambizioso per rilanciare San Giovanni d’Asso, che sta vivendo da diverso tempo un costante spopolamento, e per far crescere il famoso Distretto Rurale, riconosciuto dalla Regione Toscana dal dicembre 2016. Ci sta lavorando il Comune di Montalcino, che ha ufficialmente aperto la ricerca di partner, pubblici o privati, ai quali affidare la progettazione dell’Istituto Professionale Agrario (che migrerà da Montalcino) e la realizzazione di un masterplan per quella che dovrebbe diventare una “cittadella agroalimentare”. Un piano per risollevare una località che è passata dagli oltre 3.000 abitanti negli anni Cinquanta agli attuali 900, e che ha perso nel tempo servizi commerciali, alla persona e alle fasce di utenza più deboli.
Il progetto del polo alimentare prevede appunto un Professionale Agrario da realizzare nelle ex scuole per formare nel settore agroalimentare ragazzi del territorio ma anche fuori sede e provenienti dai paesi in via di sviluppo e non, accogliendoli in abitazioni di proprietà comunale, attualmente sfitte. E poi un campo scuola agricolo formativo e una serra vicino alla scuola, l’assegnazione da parte della Regione di un’area boschiva (denominata “Demanio di Montalcino”) per l’apicoltura di selezione (erika, corbezzolo, rosa canina, fiori di bosco etc…) e dei laboratori per trasformare i prodotti agricoli: dal caseificio alla norcineria, dal forno al già realizzato laboratorio per la tartuficoltura. Il piano include anche una palestra e degli spogliatoi, da aggiungersi al campo di calcio a 7 e a beneficio sia della scuola che della cittadinanza, e un utilizzo del Castello di San Giovanni (congegni, corsi di specializzazione e formazione, cucina di servizio) e del suo Museo del Tartufo, prezioso per la valorizzazione commerciale di Tartufo Bianco, Marzuolo e Scorzone oltre che degli altri prodotti trasformati dal Professionale Agrario.
Il Comune di Montalcino agirà in sinergia con la Provincia di Siena e l’Istituto Agrario Ricasoli e “ritiene opportuno interessare in primo luogo soggetti terzi, pubblici e/o privati che abbiano ad interesse il territorio e la storia dell’intero Comune”, si legge nella delibera di giunta del 1 marzo, che dà mandato al segretario generale Alessandro Caferri di predisporre un avviso pubblico per la ricerca di un partner privato, che si faccia carico a sue spese della realizzazione di un masterplan e dell’intera progettazione della “cittadella agroalimentare” di San Giovanni d’Asso, fermo restando che l’Amministrazione “si farà carico degli oneri riguardanti gli incarichi di direzione lavori, tenuta della contabilità, sicurezza e collaudo”.