Secondo un sondaggio di Cribis, più di un quarto delle 73.700 aziende vinicole italiane è gestito da donne. Un dato che dimostra come i tempi stiano cambiando, che si riflette benissimo anche a Montalcino, dove Kerin O’Keefe, italian editor di Wine Enthusiast, ha tracciato il profilo di sette donne all’avanguardia, che “abbracciano pratiche ecologicamente sostenibili e, non a caso, producono anche alcuni dei migliori Brunello”: Laura Brunelli (Le Chiuse di Sotto), Susanna Padelletti (Padelletti), Caterina Carli (Il Colle), Donatella Cinelli Colombini (Casato Prime Donne), Cristina Mariani-May (Banfi), Gigliola Giannetti (Le Potazzine) e Marilisa Allegrini (San Polo). L’articolo in inglese è disponibile qui.
Rimanendo in tema, l’edizione online del Corriere Fiorentino dedica un articolo a Silvia, Giulia e Pepita Harri, che dopo la scomparsa, nell’ottobre 2017, del padre Pablo, hanno preso le redini dell’azienda fondata da lui e sua moglie Claudia Ferrero, 3 ettari vitati (metà a Brunello, metà a Rosso) tra Sant’Angelo in Colle e Sant’Angelo Scalo. “Per noi quattro donne l’idea è quella di provare a proseguire il progetto di famiglia - spiega Giulia, 28 anni, enologa - producendo un vino che sia il più possibile l’espressione sincera dell’annata e di questa bellissima terra”.