Un momento di incontro e confronto tra i vini ed i mercati del mondo, con l’Italia al centro, anche per capire se il 2019 vedrà l’export enoico del Belpaese tornare a correre come in passato, dopo un 2018 non brillantissimo, con un crescita sotto le attese, e con i vini fermi che hanno continuato a dare segnali di stanchezza, e le esportazioni “salvate dalle bollicine”: sarà anche questo ProWein, a Düsseldorf, dal 17 al 19 marzo, ormai una delle fiere mondiali di riferimento del mondo del vino, che festeggia il suo 25esimo anniversario. E se la Francia sarà Paese d’Onore, l’Italia, leader sul mercato tedesco, resta la più rappresentata, con 1.700 espositori, espressione dei tanti territori del Belpaese presenti, tra cui ovviamente il Brunello, rappresentato da 41 cantine di Montalcino.
Tra le tante degustazioni italiane troviamo il 17 marzo quella firmata dalla rivista “Vinum”, dedicata all’annata 2014 del Brunello di Montalcino, e, il 18 marzo, quella firmata da Italia del Vino Consorzio (realtà che mette insieme 20 realtà di primo piano del Belpaese enoico) dedicata alla capacità di invecchiamento dei grandi vini italiani, dall’Amarone della Valpolicella al Brunello di Montalcino al Barolo (con annate dalla 1999 alla 2008).