Ci è giunta notizia che i tre ragazzi migranti che vivono a Montalcino saranno spostati a San Giovanni d’Asso nella struttura dell’Abbeveratoio. Il presente per loro sarà a pochi chilometri da dove hanno vissuto fino ad oggi, ma il futuro di questi giovani è destinato ad essere lontano da qui, probabilmente in una città. Ragazzi africani che sono arrivati qui in cerca di una nuova vita, accolti benissimo anche se con un po’ di scetticismo iniziale da parte di qualcuno. Ma, come è noto, le novità nei primi tempi fanno paura. Eppure oggi si può parlare anche di un “modello Montalcino”. Merito della Misericordia che li ha inseriti perfettamente, del Comune che ha scommesso sulla politica dei piccoli numeri, di questi giovani che si sono fatti volere bene e della gente che li ha resi partecipi. Erano meno di dieci in tutto, tre di loro adesso hanno un regolare permesso e contratto di lavoro. Alcuni ad esempio giocano a pallone e il loro talento, unito alle spiccate doti umane, hanno reso la squadra del Sant’Angelo ancora più forte. Tutti hanno lasciato un ricordo positivo. Che succederà adesso? A breve i tre ragazzi che vivono a Montalcino andranno nella vicina San Giovanni d’Asso (dove dovranno comunque cambiare le abitudini ormai consolidate), dopo si vedrà. Dovranno ripartire da capo, costruirsi nuovi rapporti e amicizie. La formula dell’integrazione nei piccoli centri e con i piccoli numeri pare destinata a finire. Con rammarico di molti, Comune di Montalcino compreso. “Ho saputo da poco del loro trasferimento - dice il sindaco Silvio Franceschelli alla Montalcinonews - e sinceramente mi dispiace tanto, ormai si erano inseriti più che bene. La decisione arriva dalla Prefettura, le direttive ministeriali sono queste. Non ci sono più arrivi, adesso nel nostro territorio vivono 18 migranti, prima erano circa 40. Io dico che il modello delle grandi aggregazioni non è vincente. Il nostro lo è stato, non parlo di quello dell’Abbeveratoio che non condivido, perché è cambiata la vita dei ragazzi che sono venuti qui. Tre persone hanno trovato un lavoro ma soprattutto non c’è mai stato un problema con nessuno e all’inizio la gente aveva dei dubbi. Grande merito va alla Misericordia che gli è stata vicina, adesso si va verso la chiusura complessiva dei piccoli centri, forse anche San Giovanni d’Asso ci rientrerà. Dobbiamo adeguarci, siamo persone oneste che rispettano le leggi ma io non condivido questa politica. Mi dispiace molto”.
dati a cura di 3BMeteo
20 settembre 2024