Vola la Toscana del turismo con oltre 48 milioni di presenze nel 2018: un balzo del +3,8% rispetto al 2017. L’Ufficio regionale di statistica ha elaborato i primi dati complessivi sulle presenze turistiche in Toscana riferiti al 2018, dati che confermano un nuovo record di presenze con un incremento, rispetto al 2017, di oltre 1,7 milioni di pernottamenti in più. Anche se, ancora una volra, c’è un calo, seppur lieve, della durata media del viaggio che passa dai 3,4 giorni nel 2017 ai 3,3 nel 2018. Nel dettaglio, sono gli ambiti delle città d’arte (+6,8%) e quelli collinari interni (che definiamo campagna +6,5%) a registrare i maggiori incrementi. Molto bene Pisa e Arezzo, con un +18% e +25%, ma continua la crescita a ritmi molto alti di Firenze (+4,6%) e Lucca (+4,7%). Da segnalare anche Prato (+3,3%) e Pistoia (+4,7). Negli ambiti legati alla campagna, grandi performance per Terre di Valdelsa e dell’Etruria Volterrana (+11,7%), per Val d’Orcia (+11,1%) e per Valdarno Aretino (+16,4%). Vicini alla doppia cifra sia Valdichiana aretina che senese (+8,7% e +8.6% rispettivamente), più contenuti i risultati di Chianti, Valtiberina ed Empolese/Valdelsa. Valdinievole registra un incremento inferiore alla media (+3,1%) ma decisamente interessante perchè consolida la ripresa degli ultimi anni. Sostanzialmente stabili gli ambiti della costa (+0,02%) con risultati positivi per Livorno (+6,5%) e Maremma Sud (+3,0%); stabili Versilia, Maremma Nord e Costa degli Etruschi. In leggero calo Isola d’Elba (-1,3%) e, soprattutto, la Riviera Apuana (-4,1%) che continua il suo trend negativo. Gli ambiti della montagna registrano l’unico dato negativo della regione (-1,3%). Gli unici ambiti in segno positivo sono Amiata, Lunigiana e la Montagna Pistoiese. Contrazioni significative per Mugello e Garfagnana; stabile Casentino.
L’assessore regionale al turismo Stefano Ciuoffo ha espresso soddisfazione: “i numeri evidenziano una Toscana ancora e sempre più attrattiva. Diversificando l’offerta e lavorando su segmenti specifici cercheremo di intercettare ulteriormente i gusti dei viaggiatori. La nuova suddivisione dei dati in base ai nuovi Ambiti territoriali turistici permette di individuare con più puntualità le performance delle varie zone comprese quelle con criticità e quindi studiare i correttivi per provare a invertire la tendenza. Siamo alle porte di una serie di ponti tra aprile e maggio e l’inizio del 2019 quindi ci fa ben sperare”.