Mentre in questa settimana a Montalcino l’argomento di punta era il vino con Benvenuto Brunello che ha catalizzato l’attenzione di questo settore fondamentale per l’economia del territorio, c’era anche chi stava combattendo (e sta continuando a farlo) per il latte. Già perché la “battaglia bianca” è viva pure da noi e anche se le proteste sembrano a volume più basso rispetto ad altre parti, ciò non significa che non c’è chi stia vivendo una situazione di disagio. Ma la pazienza sta finendo anche qui: pochi giorni fa a Buonconvento c’è stata una manifestazione dove il latte è stato versato in mezzo alla strada. Al centro della mobilitazione c’è, come è noto, la quotazione del latte che minaccia il futuro delle attività di molti pastori. La Coldiretti recentemente ha dichiarato che “i prezzi del latte strozzano i pastori, sono illegali” aggiungendo poi che “le quotazioni del latte sono al di sotto dei costi di produzione”. C’è stato anche un viaggio a Roma, Piazza Montecitorio, per incontrare le Istituzioni. Della delegazione faceva parte anche Angelo Cosseddu che oltre a lavorare nel caseificio di famiglia a San Giovanni d’Asso (località Vergelle) conosce molto bene questo settore e il legame che ha con il nostro territorio. “Le ripercussioni - dice Cosseddu - ci sono anche qui, come in tutta Italia. C’è stata una manifestazione a Buonconvento, personalmente sono andato a Roma in rappresentanza dei pastori della provincia di Siena. Sono tutti convinti di andare avanti, non è più possibile avere un prezzo del genere per il latte. I trasformatori sono costretti a tenere i prezzi più bassi, c’è un ricatto nella grande distribuzione. Per coloro che poi vendono soltanto il latte la situazione è anche molto più difficile. E nel nostro comune ci sono due o tre aziende che pensano di lasciare perché è difficile andare avanti. Ciò sarebbe un dramma perché la pastorizia salvaguardia il territorio, il paesaggio, le diversità, le tartufaie. Sulla strada di Vergelle una volta c’erano 16 o 17 allevamenti di bovini che hanno chiuso tutti e 8 aziende che avevano le pecore: adesso sono rimasto l’unico. Le Crete - conclude il vicepresidente del Consiglio Comunale - sono conosciute e rievocate solo per la pastorizia”. Cosseddu insieme ad altri che lavorano nel settore, fanno sentire la propria voce. La speranza è che la situazione torni presto alla normalità. Anche le istituzioni locali, forse, dovrebbero farsi sentire di più. Intanto è arrivata la solidarietà anche dal mondo dello sport: gli amatori del Torrenieri hanno indossato la maglietta con l’hashtag #iostoconipastorisardi in appoggio alla protesta di questi giorni. Che non è solo un fenomeno nazionale ma anche territoriale.
dati a cura di 3BMeteo
20 settembre 2024