Calano gli incidenti ma purtroppo aumentano le vittime. Nel 2017 in Toscana si sono verificati 16.099 incidenti stradali che hanno causato il ferimento di 21.390 persone e 269 morti. Rispetto al 2016, diminuiscono del 2,5% gli incidenti e del 2,9% i feriti, in misura superiore al dato nazionale (rispettivamente -0,5% e -1,0%); il numero delle vittime della strada selle strade toscane aumenta dell’8%, a fronte di un dato nazionale di +2,9%.
I dati del Sirss, Sistema Integrato Regionale per la Sicurezza Stradale, mostrano una Toscana dove si verificano meno incidenti stradali, ma con conseguenze più gravi per le persone coinvolte. L’aumento della mortalità è concentrato sulle strade extraurbane e sulle autostrade (rispettivamente, +14 e +10 morti nel 2017 rispetto al 2016). Questa tendenza è confermata anche a livello nazionale. In Toscana le strade regionali, prevalentemente extraurbane, nel 2017 hanno fatto registrare una diminuzione di tutti gli indicatori di incidentalità, compresi i decessi che sono passati dai 29 del 2016 ai 27 del 2017.
A livello provinciale, rispetto al 2016 aumentano le vittime nelle Province di Pistoia (+9), Firenze (+7), Massa Carrara (+7), Pisa (+7), Siena (+5) e Prato (+2), diminuiscono nelle altre Province. I dati Sirss dicono inoltre che le vittime della strada sono soprattutto maschi (82%) e che il maggior numero delle vittime sono classificate come ‘utenti vulnerabili’, cioè pedoni e conducenti o passeggeri di veicoli a due ruote, che rappresentano il 54% del totale dei decessi. Questo dato è in diminuzione rispetto al 2016, dove la percentuale era pari al 61%, ma ancora superiore a quello nazionale (50%). Diminuiscono i decessi tra i pedoni (-12) e tra i conducenti/passeggeri di ciclomotori (-6), mentre aumentano decisamente tra i motociclisti (+11). I conducenti o passeggeri di autovetture rappresentano il 41% dei decessi per incidente stradale, in aumento rispetto al 2016 di 27 unità.
A livello anagrafico è la fascia di età compresa tra i 75 e gli 85 anni quella che, con 56 morti (21% del totale), nel 2017 ha pagato il prezzo più alto. Tra queste vittime, 38 erano alla guida di un veicolo, 3 erano passeggeri e 15 pedoni. Considerando anche altri 14 pedoni deceduti di età superiore agli 85 anni, si confermano come la categoria più a rischio (54% delle vittime).
Altro dato di rilevanza ‘sociale’ è quello che riguarda i giovani: la metà dei morti di età compresa tra i 18 e i 34 anni sono deceduti in incidenti notturni (tra le 22 e le 6). Nella fascia di età 18-25 anni sono le notti di venerdì/sabato e sabato/domenica quelle che fanno registrare più vittime (8 su 12). I dati mostrano inoltre come nella fascia di età 35-45 anni, ben 16 morti su 33 erano alla guida o passeggeri di motocicli (cilindrata superiore ai 50 cc).
Tra i comportamenti sbagliati che causano incidenti, i più frequenti sono il mancato rispetto della segnaletica e della precedenza e le manovre o svolte irregolari (all’origine del 47% degli incidenti). La guida distratta e l’eccesso di velocità causano il 28% degli incidenti non mortali e ben il 42% degli incidenti mortali.
Dunque, analizzando questi dati e leggendo le cronache di tutti i giorni, la distrazione e l’utilizzo degli smartphone alla guida si rivelano, purtroppo, sempre più decisivi nella generazione di incidenti. Ma, aggiungiamo, allo stesso tempo sarebbe necessario che anche la manutenzione stradale venga fatta con una certa regolarità. Troppo spesso ci accorgiamo di viaggiare in carreggiate non certo perfette. Non scordiamoci però che pure la prevenzione e la comunicazione per un comportamento corretto alla guida è fondamentale. E conoscere i segnali e le regole: ciò vale per tutte le età, sia per gli automobilisti, come per i pedoni e per chi viaggia a due ruote.