Riceviamo e pubblichiamo la lettera scritta alla Montalcinonews dal Professore Luigi Donati in ricordo di Gianfranco Soldera.
“Ho conosciuto Gianfranco Soldera nei primi anni ’90 del secolo scorso. Avevo da poco iniziato gli scavi a Poggio Civitella e lui, che per andare alla sua tenuta di Case Basse passava non lontano da lì, venne a trovarmi e ad informarsi su quanto stava venendo in luce. Gli illustrai le scoperte, ed in particolare la configurazione della fortezza ellenistica, spiegandogli che quello che aveva davanti era un monumento unico fra le tante testimonianze che ci hanno restituito gli Etruschi, fatte di tombe, templi, case. Un monumento quindi che solo a Poggio Civitella si può vedere: ben conservato, oggi ben leggibile dopo i restauri, ottimamente piazzato lungo un percorso trekking verso S. Antimo, frequentatissimo da moltitudini di escursionisti italiani e stranieri. Gli spiegai anche come questi turisti si fermassero a vedere i miei scavi, tutti sottolineando l’eccezionalità della scoperta.
E gli spiegai anche come sotto i resti della fortezza ellenistica stessero venendo in luce le case di un villaggio di età arcaica al cui interno, fra le tante stoviglie domestiche, si recuperavano anche vasi adibiti al consumo del vino, dimostrando chiaramente come il Brunello di cui si fregia giustamente Montalcino potesse vantare un blasone molto antico, risalente almeno al VI secolo a.C.
Immediatamente Soldera dette un cospicuo finanziamento alla locale “Associazione Ricerche e Studi Etruschi” che mi sosteneva nelle mie attività, ringraziandomi per quanto stavo facendo per Montalcino, che non era la sua patria d’origine, ma alla quale era profondamente legato. A fine campagna mi invitò, insieme ai molti studenti che partecipavano agli scavi, nella sua tenuta dove dopo un’accurata visita di vigne ed impianti amorevolmente tenuti, ci aspettava una cena indimenticabile.
Per tutti gli anni seguenti, fino alla chiusura degli scavi che si conclusero nel 2008 con l’apertura del parco e l’allestimento della sezione archeologica nel Museo Civico di Montalcino, Soldera garantì sempre il finanziamento, ripetendo contemporaneamente l’invito a cena per me e gli studenti. Ancora di questi tempi lo sentivo di tanto in tanto aggiornandolo su quanto stava succedendo al parco.
La mia gratitudine nei suoi confronti è grandissima. Grazie Gianfranco, ed un abbraccio alla moglie Graziella per la sua ospitalità e l’accoglienza nel curatissimo giardino botanico, ricco di essenze floreali capaci di sbocciare in ogni stagione per garantire i profumi che, attraendo gli insetti buoni, garantiscono la qualità delle uve. Di lei vorrei qui ricordare l’immagine che mi porto scolpita mentre attendeva, impaziente, l’arrivo di una nuova varietà di rosa dalla Nuova Zelanda, dove - aveva saputo - era stata appena selezionata”.
Prof. Luigi Donati - Direttore degli scavi di Poggio Civitella