Una delle novità di Benvenuto Brunello 2019 è la presenza di una ventina di sommelier e responsabili di cantina dei più importanti ristoranti stellati d’Italia, dei quali ben sette dei dieci tristellati. Da Piazza Duomo dello chef Enrico Crippa a St. Hubertus di Norbert Niederkofler, da Reale di Niko Romito a Le Calandre di Massimiliano Alajmo, fino a Uliassi di Mauro Uliassi, ultimo ad entrare nell’olimpo delle tre stelle Michelin. “È un momento utile per conoscere nuovi produttori - spiega Catia Uliassi - in una location pazzesca. Il Brunello bevuto qui poi lo respiri, lo senti. È diverso che in qualsiasi altro posto al mondo”. “Il Brunello è un’eccellenza italiana e al nostro ristorante gli ospiti sono molto felici di degustarlo”, sottolinea Alberto Santini, sommelier di un altro tristellato, Dal Pescatore (Runate, Mantova). “La 2014 sembrava sottocorda - commenta Francesco Cioria del ristorante San Domenico di Imola - e invece si è rivelata molto interessante, ho assaggiato una quarantina di Brunello e ho trovato una buona percentuale di vini all’altezza della denominazione. Abbiamo un migliaio di etichette a partire dagli anni Quaranta con alcuni Biondi Santi”. “Il format è molto interessante, in crescita, in virtù del fatto che racchiude un prodotto italiano di eccellenza al quale dovremmo essere devoti - aggiunge Nicola Ultimo del ristorante Vun Park Hyatt - noi facciamo focus sul territorio e offriamo una selezione di prodotti espressa sulla nostra carta dei vini”.
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