“Verità per Giulio Regeni”. La campagna lanciata da Amnesty International è ancora forte e chiara, nonostante siano passati tre anni dalla morte del ricercatore italiano, rapito al Cairo il 25 gennaio 2016 dai servizi segreti egiziani (questa l’ipotesi della Procura di Roma) e ritrovato cadavere nove giorni dopo. In centinaia di piazze italiane, a partire dalla sua Fiumicello (Udine), si sono tenute fiaccolate per ricordare Regeni e ribadire un concetto: senza verità e giustizia, noi non ci fermiamo. Un omaggio è arrivato anche da San Giovanni d’Asso, che nel 2016, durante la Mostra Mercato del Tartufo Bianco, assegnò il prestigioso Tartufo per la Pace ai genitori di Giulio, Claudio Regeni e Paola Deffendi.
“Noi di San Giovanni d’Asso, ma sicuramente posso parlare anche per l’intero Comune di Montalcino, vogliamo ricordare l’episodio chiedendo a gran voce la verità dei fatti - spiega alla Montalcinonews Angelo Cosseddu, vicepresidente del Consiglio Comunale di Montalcino - in questi giorni in oltre cento piazze italiane si torna a chiedere la verità sull’omicidio e ci siamo uniti anche noi, attaccando alcuni striscioni nel municipio e nella Proloco di San Giovanni”.