Il 2018 è stato un anno da incorniciare per il vino italiano a livello di critica mondiale, con la “doppietta” al vertice delle classifiche più attese, quelle che, in qualche modo, spostano il mercato, con il Sassicaia 2015 della Tenuta San Guido al vertice della “Top 100” di “Wine Spectator” ed il Nizza Cipressi 2015 di Chiarlo al n. 1 di quella di “Wine Enthusiast”. Ma al vertice assoluto della qualità, a livello di territorio, c’è sempre Bordeaux, seguito da Montalcino. Almeno a guardare i vini assaggiati nel 2018 e premiati con 100/100, il massimo possibile, dalla stessa “Wine Enthusiast”. Secondo la rivista diretta da Adam Strum (e la cui italian editor è Kerin O’Keefe), delle 15 “perle” enoiche (sugli oltre 24.000 vini assaggiati nell’anno appena passato), ben 5 sono bordolesi, e tutti grandi nomi che, peraltro, confermano la bontà di un’annata 2015 destinata restare nella storia, ovvero Château Ausone 2015 (Saint-Émilion), Château Cheval Blanc 2015 (Saint-Émilion), Château Lafite Rothschild 2015 (Pauillac), Château Margaux 2015 (Margaux) e Château Pétrus 2015 (Pomerol). L’Italia, riferisce il sito Winenews.it, è rappresentata dal Montalcino, con i 100/100 assegnati al Brunello di Montalcino Riserva 2012 Vigna di Pianrosso Santa Caterina d’Oro di Ciacci Piccolomini d’Aragona, al Brunello di Montalcino Riserva 2012 di Conti Costanti, e al Brunello di Montalcino 2013 de Le Chiuse.
Due territori che, dunque, si confermano in vetta al mondo. La sorpresa, in qualche modo, è l’Austria, con ben 4 etichette premiate, di cui 3 dal Land del Burgenland, ovvero il Zwischen den Seen Trockenbeerenauslese Nummer 8 Muscat Ottonel ed il Zwischen den Seen Trockenbeerenauslese Nummer 4 Scheurebe, entrambi annata 2015 ed entrambi della cantina Kracher, ed il Ruster Ausbruch Auf den Flügeln der Morgenröte Welschriesling 2015 di Heidi Schröck, a cui, dal Sud della Stiria, si aggiunge il Trockenbeerenauslese Sauvignon Blanc 2013 di Sattlerhof.
Del club dei 100 punti, ancora, fanno parte l’Estate Vineyard Bonshaw Block Pinot Noir 2016 di Patricia Green Cellars, dall’Oregon, a conferma della crescita qualitativa di una delle regioni del vino mondiale più dinamiche del mondo, e, dal “Vecchio Mondo”, lo Champagne Cuvée Sir Winston Churchill Brut 2008 di Pol Roger, ed il Porto The Stone Terraces Vintage 2016 di W. & J. Graham’s.