Il Brunello di Montalcino Riserva di Biondi Santi e di Case Basse di Gianfranco Soldera, tra i 300 ed i 400 euro a bottiglia, e il Brunello di Montalcino Riserva Ripe Al Convento Frescobaldi, nella fascia 50-100 euro: sono alcune delle 30 etichette di vino italiane più ricercate ed apprezzate da collezionisti ed investitori di tutto il mondo inserite nella nuova Classificazione dei Grand Cru dʼItalia, in base ai maggiori livelli di prezzo ed alla minore percentuale di lotti invenduti registrati dalla Gelardini & Romani Wine Auction, lʼunica casa dʼaste specializzata in vini italiani ad aver fatto successo allʼestero, in particolare in una piazza fondamentale per questo tipo di mercato come Hong Kong. Classificazione che, peraltro, celebra i suoi primi 10 anni (la prima edizione è del 2009), ed è capace quindi di cristallizzare in maniera esaustiva non solo lo stato dellʼarte, ma anche il progresso dei grandi vini del Belpaese nel panorama del collezionismo mondiale.
Dalla classificazione del “decennale”, infatti, emerge che i valori medi sono cresciute del 29%, al punto che alle cinque fasce di prezzo originarie in cui è stata da subito suddivisa la classifica, ne è stata aggiunta una nuova, una sorta di “prima fascia superiore”, per i vini oltre i 400 euro a bottiglia. Altro aspetto da sottolineare è il mercato dei fine wines che, sottolinea la casa dʼAste guidata da Flaviano Gelardini e Raimondo Romani, “appare sempre più equiparabile al mercato dell’arte, dove l’unicità e la rarità sono elementi sempre più apprezzati. Come evidenziato, in maniera esemplare, dalle reazioni del mercato alla distruzione di parte della produzione 2006 e la successiva uscita dal Consorzio del Brunello da parte della cantina Case Basse di Gianfranco Soldera (i cui Brunelli hanno registrato una crescita media, record, delle aggiudicazioni del 132% rispetto ai valori medi 2005/2011) o le dipartite di monumenti del vino italiano, quali Franco Biondi Santi, Bruno Giacosa, Giuseppe Rinaldi, Edoardo Valentini e Giuseppe Quintarelli, che hanno dato inizio ad una corsa per assicurarsi le ultime annate prodotte allʼinterno di un certo “sistema” o con lʼinconfondibile “tocco” del “fondatore”, elevando cosi, definitivamente, il vino ad opera d’arte”.