Il Palazzo Vescovile, uno dei monumenti storici di Montalcino, costruito nel Quattrocento da Papa Pio III Piccolomini per offrire una residenza al Vescovo della Diocesi e inutilizzato ormai da 24 anni, è stato venduto a Pasquale Forte, ingegnere elettronico fondatore della Eldor Corporation e di una delle aziende vitivinicole più all’avanguardia del nostro Paese, Podere Forte, a Rocca d’Orcia, dalla quale conduce la sua multinazionale (2.300 dipendenti, quasi 200 milioni di fatturato centri produttivi in tutto il mondo, dalla Cina agli Usa, dal Brasile alla Turchia). Sempre a Rocca d’Orcia Forte è proprietario del ristorante, con una stella Michelin, Osteria Perillà, sicuramente il miglior ristorante nel giro di 40 km da Montalcino.
Sconosciute le cifre dell’affare (anche se negli ultimi anni il valore è oscillato intorno ai 2 milioni di euro). Il Palazzo del vescovo, uno dei gioielli di Montalcino, fu fatto costruire nel Quattrocento per volontà di papa Pio III Piccolomini per offrire una residenza al Vescovo della Diocesi, anche se la struttura è stata sede episcopale solo a partire dal Seicento, da quando cioè Pienza e Montalcino sono diventate due Diocesi autonome. Nel 1970, alla morte dell’ultimo vescovo della Diocesi di Montalcino, monsignore Ireneo Chelucci, il Palazzo è diventato sede del Museo Diocesano fino al 1994, anno in cui è stato unito al Museo Civico, determinando la nascita del Museo Civico e Diocesano d’Arte Sacra di Montalcino, ospitato attualmente nell’ex Seminario di Sant’Agostino. Da allora la struttura è rimasta chiusa. Progetti e attività di interesse culturale non sono mai decollati. In molti, soprattutto i più giovani, non hanno mai potuto vedere questo splendido Palazzo Signorile, che era finito persino online, sugli annunci di vendita di immobiliare.it, e che versa da anni in condizioni poco decorose. Adesso, finalmente, nel giro di pochi anni, il Palazzo Vescovile rivedrà una nuova luce e, conoscendo il gusto e il senso estetico del nuovo proprietario, una bella e storica dimora in Montalcino.
Sarebbe opportuno che l’archivio del Palazzo Vescovile non venisse trasferito da Montalcino me è successo con alcune opere d’arte o come il tavolo operatorio del 700 perché è ancora una fonte di notizie storiche di rilievo.