È la Val d’Orcia a trainare il movimento turistico toscano, che nel periodo gennaio-settembre 2018 registra un leggero aumento (+1,7% rispetto al 2017) e, in attesa degli ultimi dati, si avvia verso un nuovo record di presenze, con numeri estremamente positivi in campagna e nelle città d’arte e una crescita sia dal mercato domestico che straniero. Lo rivela una ricerca della Regione Toscana, che dopo la costituzione degli Ato (Ambiti Turistico Omogenei; sono 28 in tutto, Montalcino è inserito in quello della Val d’Orcia) ha elaborato per la prima volta i flussi turistici, che finora avvenivano su base provinciale, poggiati su dati reali trasmessi dalle strutture ricettive e comunicati all’Istat, ma comunque provvisori (per agosto e settembre sono in corso gli ultimi aggiornamenti).
I dati sono stati riorganizzati secondo quattro categorie di prodotto turistico: Costa, Montagna, Città d’arte e Campagna (dove si trovano la Val d’Orcia e Montalcino). In particolare, sono state le città d’arte (+3,6%) e la campagna (+4%) a trascinare la crescita. In flessione (-0.6%) la Costa e la Montagna (-4,8%).
Notevoli i risultati della Val d’Orcia (+9,7%), che si posiziona davanti a Terre di Valdelsa e dell’Etruria volterrana (+9,6%), Terre di Pisa (+7,6%), Valdichiana senese (+6,5%) e Firenze (+3,5%) ed è superata solo da Arezzo (+9,9%). “È una grande soddisfazione venire a conoscenza dei dati regionali - spiega al Corriere di Siena Claudio Galletti, sindaco di Castiglione d’Orcia, il Comune capofila del neonato Distretto Turistico della Val d’Orcia - la mia volontà è collaborare con i distretti turistici limitrofi, a partire dall’Amiata. Oggi la Val d’Orcia esercita un appeal molto forte (…), ha il vento in poppa ma va mantenuto. Operatori e istituzioni sono chiamati ad una grande sfida e noi ci proveremo”.
Tornando ai dati del flusso turistico, sono le presenze straniere (+2,1%) a guidare la crescita mentre gli italiani, pur positivi, crescono a ritmi inferiori (+1,1%). Molto interessante l’analisi per singolo mese: si registrano una crescita positiva e sostenuta nei mesi di gennaio e febbraio (rispettivamente +4,4% e +6,5%) e un boom nel mese di marzo (+14,1) a causa alla Pasqua caduta in questo mese con conseguente contrazione del mese di aprile (-4,7%). Analoga esplosione a maggio (+19,5%) e contrazione a giugno (-3,8%): in questo caso le vacanze di Pentecoste nei Paesi nord europei sono tutte ricadute a maggio, in altri anni erano a cavallo dei due mesi. I mesi estivi, invece, sono stati stabili rispetto al 2017 (+1% luglio, -1,6% agosto e +0,2% settembre) ma con un calo ad agosto. Sono però dati in fase di consolidamento. Nel complesso la stagione estiva (giugno/settembre) ha visto un aumento degli arrivi (+1,2%) e un calo delle presenze (-1%).
“Il 2018 è un altro anno straordinario - commenta l’assessore regionale al turismo Stefano Ciuoffo - vietato esaltarsi o peggio ancora sedersi a contemplare i risultati ottenuti. Semmai dovremmo guardare a chi è più avanti di noi, e spingerci a fare ancora meglio. Va potenziato un sistema già avviato, un’industria del turismo che in Toscana incide già per il 10-12% del Pil”.
Focus: le quattro categorie di prodotto turistico
Costa: Maremma Toscana area Nord, Maremma Toscana area Sud, Cota degli Etruschi, Elba e isole di Toscana, Livorno, Riviera Apuana e Versilia
Montagna: Lunigiana, Garfagnana e Media Valle del Serchio, Casentino, Mugello, Pistoia e Montagna pistoiese, Amiata
Campagna: Chianti, Empolese Valdelsa e Montalbano, Terre di Valdelsa e dell’Etruria volterrana, Val d’Orcia, Valdichiana senese, Valdichiana aretina, Valtiberina Toscana
Città d’arte: Area pratese, Arezzo, Firenze e area fiorentina, Piana di Lucca, Terre di Pisa, Terre di Siena