La Toscana è la Regione più desiderata come meta enogastronomica dai turisti italiani. Lo rivela il “Rapporto sul turismo enogastronomico italiano”, il primo e più completo studio specifico sul tema condotto e coordinato da Roberta Garibaldi. “Un primato - spiega l’autrice - che la Toscana ha conquistato grazie ad anni di attività e promozione sui temi dell’enogastronomia affermandosi come punto di riferimento non solo in Italia ma anche nel mondo”. Gli stranieri indicano sempre il Belpaese tra le mete preferite e quando nominano una Regione, citano la Toscana.
Le ragioni, secondo il rapporto di Garibaldi, vanno ricercate non solo nella grande ricchezza dei prodotti locali, delle esperienze e del paesaggio, ma anche nel fatto che la Toscana ha saputo essere antesignana in questo settore, promotrice di tendenze sul turismo enogastronomico. Tra le best practice c’è Vetrina Toscana, luogo di comunicazione dell’offerta del cibo locale che spesso è la prima esperienza ricercata dai turisti (il 73%) quando compiono un viaggio. Inoltre la Toscana è la Regione con il maggior numero di agriturismi e di cantine aperte all’enoturismo.
Altri dati sulla situazione del turismo enogastronomico in Toscana, con particolare riferimento ai turisti stranieri, emergono da uno studio commissionato da Vetrina Toscana al Centro Studi Turistici, che ha elaborato i risultati dell’indagine sul turismo realizzata da Banca d’Italia.
Per quanto riguarda gli stranieri, l’enogastronomia rappresenta in Toscana circa il 7% dei pernottamenti (il doppio della media nazionale, 3,4%) e si posiziona al terzo posto come motivazione di viaggio subito dopo arte e cultura e balneare. Altro dato interessante: il turista straniero che raggiunge la Toscana per l’enogastronomia è il “Top Spender” per spesa giornaliera (163,90 euro) e per ristorazione (47,47 euro). La spesa per ristorazione dei turisti stranieri in Toscana supera i mille milioni di euro, attestandosi sul 24% del totale. Dal 2012 è cresciuta del 6% in più della spesa totale. Il turista straniero che punta sull’enogastronomia insomma non è un turista mordi e fuggi, si ferma sul territorio e spende di più.
Il turismo enogastronomico consente inoltre di ampliare la stagione turistica, sia in senso temporale che spaziale: il turista enogastronomico percorre i sentieri meno battuti alla ricerca di prodotti, cantine e ristoranti. Tra giugno e novembre il numero di pernottamenti mensili dei viaggiatori che fanno dell’enogastronomia la prima o la seconda motivazione di viaggio è superiore alla media. A ottobre si registra la punta massima, che sia la prima ragione di visita o la motivazione accessoria. Il cibo toscano piace: i pasti hanno il gradimento più alto tra gli stranieri che soggiornano in Toscana: 8,7/10. Il giudizio generale sulla vacanza enogastronomica è sopra la media.
“Questi risultati - sottolinea l’assessore regionale al turismo Stefano Ciuoffo - non ci devono far abbandonare la continua ricerca dell’eccellenza di cui la Regione Toscana è stata da sempre ambasciatrice. Anche quest’anno abbiamo portato avanti un lavoro di rilancio del progetto Vetrina Toscana attraverso il diretto coinvolgimento degli operatori che hanno condiviso con noi la necessità di arricchire i contenuti di tale marchio con un richiamo al territorio, alla qualità dei prodotti e dei produttori, alla professionalità e competenza degli operatori, alla coniugazione della tradizione con l’innovazione, alla valorizzazione delle capacità artigianali del nostro territorio. E questi saranno i nostri obiettivi per il 2019, insieme al proseguimento del lavoro avviato nel 2018 per integrare gli strumenti di Vetrina Toscana nel progetto di valorizzazione dei Borghi e dei Centri Commerciali Naturali, oltre che con le azioni di promozione turistica portate avanti da Toscana Promozione Turistica e da Fondazione Sistema Toscana”.