Il Brunello di Montalcino si conferma al vertice dei vini pregiati italiani, con un aumento del prezzo del +3,3% rispetto al 2017, mentre le quotazioni dei vini comuni registrano un calo sia dei bianchi (-21,1%) che dei rossi e dei rosati (-24,5%). A dirlo sono le quotazioni di Ismea (prezzi medi Iva esclusa, per l’ultima annata in commercio e franco cantina), analizzate da WineNews, che, ovviamente, possono differire dai prezzi reali delle contrattazioni, ma che danno un’idea dello stato dell’arte, in decisa controtendenza sia rispetto alla Spagna, dove i vini bianchi comuni negli ultimi 12 mesi si sono apprezzati del +36,7%, a 3,52 euro per ettogrado ed i vini rossi hanno guadagnato il +43,8%, a 4,45 euro per ettogrado, che alla Francia, dove la quotazione dei vini bianchi comuni è cresciuta del +4,8%, a 6,74 euro per ettogrado, e quella dei vini rossi comuni del +18,7%, a 6,61 euro per ettogrado.
Decisamente più pregnante, invece, l’andamento dei prezzi delle principali denominazioni del Belpaese, a cominciare da quelle rossiste, con la conferma del Brunello di Montalcino, la Dop più quotata, a 1.085 euro a ettolitro, in crescita del +3,3% sul novembre 2017, seguito dai due big del Piemonte, entrambi in flessione: il Barolo, a 760 euro a ettolitro (dato di ottobre, ndr), il -7,3% su novembre 2017, ed il Barbaresco, a 510 euro a ettolitro (dato di ottobre, ndr), in calo del -12,1%. In realtà, come da tradizione, tra Barolo e Brunello si incunea, fuori dai radar dell’Ismea, l’Amarone, che secondo le quotazioni della Camera di Commercio di Verona non si discosta da una quotazione di 800-900 euro a ettolitro, come un anno fa. Si conferma a quota 282 euro a ettolitro il Chianti Classico, in crescita del +9,7% su un anno fa, seguito da Nebbiolo d’Alba (250 euro a ettolitro e -19,4%), Valpolicella (234 euro a ettolitro e -6,4%), Barbera d’Alba (210 euro per ettolitro), Teroldego Rotaliano (195 euro), Etna (177,5 euro) e Dolcetto (140 euro).