Una gioia a tinte giallorosse e un risveglio dolcissimo. Il Travaglio fa festa per un successo in cui in pochi credevano. E oggi è il momento di aprire gli occhi e di godersi, a mente fredda e attimo per attimo, quanto è successo ieri sul campo di tiro. “Ho dormito poco - dice il presidente Nicoletta Nafi - ma sono ovviamente parecchio contenta. Se ci credevo dopo l’esito della Provaccia? Per carattere dico che non è finita fino a quando non vedo la parola fine. Quindi, sì, ci ho creduto. Le difficoltà erano molte, un po’ di paura era naturale che ci fosse. Ma questo successo significa anche che il Travaglio dimostra di essere forte nelle difficoltà”. Dopo sei anni di presidenza è arrivato un regalo bellissimo. Ma per il futuro ci sarà tempo per pensarci. “Nelle prossime settimane ci riuniremo, è prematuro parlarne adesso. Per me si conclude un ciclo. Gli arcieri sono stati leggendari, parliamo, prima di tutto, di persone splendide che conoscono il valore dell’ umiltà e del sacrificio: quello che hanno ricevuto ieri è tutto meritato. Una parola su Paccagnini e il suo esordio? Beh, lui non finisce mai di sorprenderci. Grazie davvero a tutti. Questa settimana la Società sarà aperta tutte le sere dalle ore 21 e faremo una cena sabato”.
Ma sarà di sicuro un inverno di festeggiamenti. Come quelli celebrati ieri al campo di tiro quando i due arcieri e il Capitano hanno trasferito al nostro microfono tutte le emozioni di un pomeriggio che non dimenticheranno. “Una vittoria stratosferica - è il commento di Andrea Ricci, Capitano degli arcieri - abbiamo un esordiente che da secondo arciere ha fatto una gara veramente straordinaria: ha tirato le frecce della vittoria che non è mai facile e si è comportato da grandissimo arciere perché Giacomo questo è oltre che una grandissima persona. Lo stesso vale per Andrea che gli ha messo in mano le frecce per la vittoria. Ha fatto più che il suo dovere con tutte le difficoltà attravesate lungo queste due settimane. Bravi a tutti gli arcieri, questo campo è sempre difficile: noi siamo stati un po’ più bravi e un po’ più fortunati, questo è il bello e il brutto di questa gara. Per la Provaccia ci siamo fatti condizionare dalle condizioni atmosferiche, non abbiamo reagito, probabilmente non eravamo molto lucidi. Ma ci siamo parlati dicendoci che noi non eravamo quelli, dopo quanto ci siamo allenati. Noi siamo questi di oggi, perché nonostante il risultato usciamo sempre a testa alta”.
“Un anno straordinario - commenta l’arciere Andrea Manduca - partito e chiuso alla grande. Un grazie a Giacomo che ci ha messo, oltre che una grande tecnica, anche un grande cuore stringendo i denti fino in fondo pur essendo all’esordio come secondo arciere”.
“Meglio di così non poteva andare - sono le parole di un emozionato Giacomo Paccagnini - c’è stata tanta fortuna e spero anche un po’ di bravura! Nella Provaccia siamo andati molto in difficoltà. Andrea (Manduca ndr) mi ha aiutato molto, ha una grande esperienza, è una persona stupenda e gli voglio tanto bene, sia come arciere ma soprattutto come amico. Nell’ultima distanza non vedevo le frecce che entravano nel cinghiale, abbiamo aspettato ad esultare perché non sapevamo cosa avevano fatto gli altri. C’è stata tensione ma adesso è un’emozione indescrivibile”.
Alvalenti, autore dell’Opera, ha seguito la gara fino alla fine. “Col senno di poi - dice con la sua consueta simpatia - ci sono i colori che possono ricordare il Travaglio. Però io sono super partes! Per tutta la gara sono stato a chiedere informazioni a uno spettatore che mi spiegava i punteggi… Non conoscevo le regole, è stato particolarmente emozionante”.
C’è gioia anche per Gilberto Machetti, il Banditore, ruolo super partes e che lo stesso Machetti esegue alla lettera. Ma alla fine (dopo qualche equivoco che è nato alla fine e che chiarisce ai mcrofoni della Montalcinonews) può esultare anche lui, da quartierante del Travaglio qual è. “Sono felice, festeggiamo”. E festa sia.
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