Durante il mese di novembre Ocra Montalcino “ospiterà una serie di iniziative legate al tema dell’immigrazione e alle modalità di integrazione, con un focus particolare sulle realtà locali e territoriali, con testimoni di levatura nazionale. Non solo per dialogare ma per agire - continuano gli organizzatori dell’iniziativa - con etica ed empatia, intelligenza e solidarietà; per rendere i confini luoghi di passaggio, il nostro paese un luogo dove restare”. Le riflessioni si aprono venerdì 9 novembre con il Vernissage dell’installazione Transnational Migration and Immigration di Franca Marini realizzata per il Human Rights Institute at kean University, Union, NJ, nel Febbraio 2018. L’opera verrà reinterpretata e contestualizzata dall’artista all’interno del chiostro cinquecentesco del complesso monumentale di Sant’Agostino e farà da sfondo agli eventi che si svolgeranno durante il mese di novembre. Il giorno dell’inaugurazione verrà presentato anche il video “Una nuova vita” con testimonianze di migranti provenienti da vari paesi, alcune delle quali raccolte dall’artista nel 2016 a Riace, paese simbolo a livello mondiale d’integrazione e accoglienza.
Giovedì 15 novembre una giornata intensa di dibattiti e tavole rotonde, per analizzare la situazione dei flussi migratori da e per il nostro paese in una logica complessiva ed europea con un focus particolare sulle realtà locali e territoriali.
Contestualmente si svolgeranno i laboratori di conoscenza, scambio e confronto. I protagonisti saranno i bambini delle scuole locali, i quali avranno la possibilità di rapportarsi con alcuni giovani migranti che racconteranno la propria storia, descrivendo il paese di origine e le ragioni del viaggio, pronti a conoscere le peculiarità del tessuto sociale di Montalcino, di cui si apprestano a far parte come cittadini attivi.
Venerdì 16 novembre la giornata si apre con la conferenza “Non toccate il mio amico” a cura di Angela Scalzo (Segretario Generale Nazionale di SOS razzismo) e con la proiezione del cortometraggio “Storie di un giovane immigrato” del regista egiziano Maged El Mahedy.
A seguire un momento di incontro e confronto tra giovani italiani e giovani migranti con istituzioni, aziende del territorio e associazioni di categoria, volto a conoscersi e conoscere opportunità, a fare incontrare domanda e offerta. Nel pomeriggio, a partire dalle 15, vi sarà la possibilità di partecipare al laboratorio creativo di Samuel Fuscà, nel quale attraverso giochi teatrali, esercizi di tecniche somatiche e di danza contact improvisation, si creerà uno spazio di fiducia e ascolto per riconoscersi come uomini al di là di ogni frontiera di colore, gusto o mentalità.
La giornata si conclude con la performance di musica e danza a cura del Malibra Trio, un gruppo di recente formazione, composto da tre abili musicisti di differenti nazionalità, culture, esperienze e formazione musicale. Al termine e a conclusione del ciclo di eventi di “Non ho paura dell’uomo nero”, venerdì 30 novembre alle 19 appuntamento con “Somud u Ahlam”, monologhi da “Il teatro reportage” di e con Annet Henneman.