È l’umorista e vignettista senese Alvalenti a firmare l’Opera che andrà al vincitore della Sagra del Tordo 2018. All’anagrafe Alessandro Valenti, nato in Sardegna nel 1958 ma cresciuto a Siena, Alvalenti è diventato famoso (tanto da collaborare per Zelig) con la sua “Alvajungle”, un divertente modo di improvvisare graficamente su una qualsiasi firma, segno o parola, trasformandoli in una vignetta in pochi minuti emettendo suoni incomprensibili. Ma non ci sarà niente di tutto questo nel lavoro che verrà presentato il 26 ottobre in Piazza del Popolo. “Quando Alessandro Nafi mi ha fatto la proposta - racconta Alvalenti alla Montalcinonews - sono rimasto onorato ma anche sorpreso. Per il tipo di lavoro che faccio, dipingere la Madonna col Bambino del Maestro di Panzano era un tema arduo. L’ho preso come momento di sfida personale, mi sono cimentato in una cosa mai fatta prima. Ho pensato a lungo, ho fatto vari bozzetti in cui raffiguravo una Madonna scesa sulla terra o addirittura sbucata dalla terra di Montalcino. Ci ho messo un mesetto per pensarla e 5-6 giorni per realizzarla”.
Mentre parla, Alvalenti si trova a Malta, dove trascorre buona parte del suo tempo. Ma la sua è sempre stata una vita libera. Per 15 anni artista di strada, ha girato con la famiglia le più belle località turistiche d’Italia. Adesso frequenta le piazze di tutta Europa e si divide tra Malta, Siena (dove sua figlia Luna gestisce l’“Humor Gallery”) e Catania, terra della moglie, l’attrice Eliana Esposito. L’Opera, allora, dove l’ha realizzata? “Con una valigia di colori e la tela sotto braccio mi sono smarrito in un bosco non lontano da Montalcino, e lì, in un piccolo spiazzo in mezzo ai lecci, ho dipinto la tela tra sussurri di tordi e altri versi di animali”.
Montalcino che, per Alvalenti, rappresenta più di uno splendido borgo medievale. “Alla vostra città ho dedicato una delle mie opere più belle, visibile anche in un bar dove hanno fatto un ingrandimento e l’hanno stampato su una parete. Poi ho avuto il piacere e l’onore di firmare nel 2013 “Il Vignolo” e di esibirmi con il mio spettacolo di graficabaret in occasione della Festa della Musica e anche in una tenuta dove ho disegnato accompagnato dalla musica jazz dal vivo. Ma pochi sanno che molti anni fa ho recitato i miei primi “Filù” in Piazza Padella in un bar all’aperto per testare le mie piccole opere poetiche illustrate che ho poi pubblicato nel libro “Filù, il breve suono di un momento” ed è anche diventato uno spettacolo teatrale. Montalcino é nel mio cuore da quando ero giovanissimo e mi ha sempre voluto bene”. E quando incontrerete Alvalenti il giorno della presentazione dell’Opera, fate caso alle sue scarpe, perché saranno una diversa dall’altra. “Non sopporto le simmetrie e non capisco bene perché soprattutto le scarpe debbano essere uguali quando i piedi sono diversi - spiega - uno è sul dunque e l’altro è sul forse. L’Equilibrio della Vita”.