Tra cooperative e manodopera straniera, c’è chi vede ancora la vendemmia come un rituale, dove uomini e donne lavorano per lo stesso obiettivo. Come Conti Costanti, una delle aziende storiche di Brunello di Montalcino, che ha completato ieri i suoi 10 ettari di vigneto. Circa 500 quintali d’uva raccolti a mano da una ventina di ragazzi, che come da tradizione si sono fermati ogni giorno a pranzo nella tenuta. “Una tradizione che porto avanti dal 1983 - spiega alla Montalcinonews il proprietario, Andrea Costanti - adesso forse fa più scalpore, ma in fondo è questo il momento più importante e più bello della stagione. È vero, dobbiamo vendere e promuovere il vino, ma se non partiamo dall’uva… I ragazzi lavorano, si stancano, faticano, ma vedo in loro gioia e passione. Vivono questa cosa nel modo migliore. Anche il pranzo lo abbiamo sempre fatto. Negli anni sono aumentate le produzioni e il lavoro, così abbiamo incaricato due persone in cucina. È una cosa a cui tengo particolarmente”. Costanti comunque ci tiene a precisare che “non bisogna criminalizzare altri tipi di raccolta. Il Sangiovese ha una finestra di maturazione ristretta, è molto importante coglierlo nel momento giusto. Soprattutto per le grandi aziende, meglio vendemmiare a macchina nel momento giusto che a mano nel momento sbagliato. Io, avendo la possibilità di questi ragazzi e un quantitativo di uva ristretto, posso farlo in questo modo. Quest’anno devo dire che è stata una vendemmia difficile, è piovuto abbastanza, completamente l’opposto del 2017”.
dati a cura di 3BMeteo
20 settembre 2024