Dopo la pausa estiva continuano le iniziative in Italia e nel mondo per festeggiare i 40 anni di Banfi. Dopo il primo evento ufficiale a Siena, seguito da Roma e Strevi (sede della cantina piemontese di Banfi), il 18 settembre l’azienda fondata a Montalcino nel 1978 da John e Harry Mariani fa tappa a Firenze (a La Loggia, Piazzale Michelangelo), per poi muoversi verso Zurigo, Berlino, Mosca, Milano, Napoli, Shanghai, Hong Kong, Londra e New York.
Gli eventi sono un viaggio emozionale attraverso i vini che hanno fatto la storia di Banfi con una degustazione a banchi d’assaggio. Una storia lunga 40 anni che si può raccontare attraverso i quattro pilastri che hanno accompagnato Banfi lungo il suo cammino: il pionierismo, la ricerca, l’innovazione e la sostenibilità.
Focus: i 40 anni di Banfi
Era il 1978 quando John e Harry Mariani acquistarono i primi terreni a Montalcino e misero a dimora la prima barbatella di Sangiovese. Da allora sono trascorsi quarant’anni di straordinaria passione, di continue ed avvincenti sfide, di irripetibili successi. Un percorso importante per Banfi che, in soli quattro decenni, ha realizzato una bellissima storia costruendo un marchio conosciuto in tutto il mondo e legandosi indissolubilmente allo sviluppo di Montalcino e del suo territorio.
Negli ultimi anni l’amore per la Toscana ha avvicinato Banfi a nuovi territori, tra i più vocati della regione, come Bolgheri, Maremma, Chianti e Chianti Classico. Ben più datato è, invece, il legame con il Piemonte che risale agli stessi anni della fondazione di Banfi a Montalcino.
E dopo 40 anni Cristina Mariani-May, terza generazione famigliare, coordina le attività dell’azienda con lo stesso amore, la stessa passione e dedizione, per produrre vini di qualità.
Tracciare la strada per primi, esplorare nuove frontiere, guardare al futuro pur restando ben ancorati alle tradizioni e alle origini, questo è lo spirito che ha sempre guidato le scelte di Banfi che, fin dall’inizio, ha creduto nelle enormi potenzialità vitivinicole del territorio di Montalcino e del suo vitigno simbolo, il sangiovese, promuovendo studi scientifici innovativi sui suoli e sul sangiovese, fino ad allora dal potenziale in parte sconosciuto. Altrettanto pionieristiche le innovazioni in cantina, così come lo sviluppo di un moderno concetto di accoglienza. Pionierismo, infine, anche nella formazione e nella divulgazione della cultura vitivinicola, punto inscindibile e distintivo del modello Banfi, che ha raggiunto il suo apice nei progetti della Fondazione Banfi, in particolare con Sanguis Jovis - Alta Scuola del Sangiovese.
Sapere, conoscenza, studio, ricerca e sperimentazione, per conoscere e reinterpretare un territorio unico al mondo e per distinguere e valorizzare il modus operandi dell’azienda. Molti e variegati, infatti, sono stati gli studi portati avanti e raccolti nella pubblicazione La Ricerca dell’Eccellenza: la ricerca per Banfi rappresenta un concetto trasversale e in continuo divenire, dalla vigna alla cantina.
I risultati della ricerca devono, però, essere tradotti in innovazioni concrete, moderne e perfettamente integrate con l’ambiente in cui l’azienda opera. Innovazioni sia in vigna che in cantina, che hanno l’obiettivo di coniugare sapientemente tecnologie avanzate a sostegno della produzione di vini eleganti ed equilibrati, rispettosi del territorio di origine.
Banfi è custode di un territorio fantastico in cui opera ormai da 40 anni. L’impegno, certificato nell’annuale Bilancio di Sostenibilità (l’edizione 2017 è stata presentata ieri a Castello Banfi,) è quello di preservare e consegnare alle future generazioni un territorio ancora più sano, integro e vivibile dell’attuale.
Giornata meravigliosa, un viaggio di degustazione dei Vostri 40 anni di storia. Vini meravigliosi in un contesto stupendo.
Siamo stati coccolati in tutti i modi possibile.
E’ un onore poter lavorare con Voi.
Grazie.