Un’area boschiva per le attività dell’Agrario?

C’è un bando dell’Unione dei Comuni Amiata Val d’Orcia per l’affidamento in concessione del patrimonio agricolo forestale di Montalcino. L’area, boschiva, comprende anche due casolari, uno in legno e uno in muratura. Nel bando si parla di un canone base annuo pari a 13.000 euro e di una concessione per un periodo di 13 anni. La domanda di partecipazione scade il 27 settembre. Leggendo il verbale del Consiglio Comunale di Montalcino dello scorso 31 luglio, sembra che si parli proprio di questa area per un progetto che potrebbe essere molto interessante: utilizzare la zona in questione per le attività dell’Istituto Agrario che, sotto questo aspetto (ma in futuro anche per quello delle strutture) attendono una svolta. Un’idea che per il Comune sarebbe un ritorno di fiamma. Come ha spiegato lo stesso sindaco, Silvio Franceschelli, nel 2016 ci fu un primo tentativo che non andò a buon fine per l’obbligo, arrivato dalla Regione, di prendere il personale. Stavolta i segnali sembrerebbero diversi. “È stato verificato nei giorni scorsi - sono le parole del Sindaco riportate nel Verbale del Consiglio - che l’Unione dei Comuni ha messo a bando la concessione per 13 anni della gestione del demanio. Ci stiamo attrezzando per verificare i costi di gestione, così da poterlo utilizzare per una serie di investimenti, tartufaie, miele e altro per il Professionale Agrario. Si è parlato con la Regione che dovrebbe bloccare la concessione”. Svolta in vista? Nelle prossime settimane ne sapremo di più. Di certo c’è che il capitolo scuole, con i suoi spazi e le sue strutture, sarà oggetto di tante novità per il prossimo futuro. Proprio l’Agrario dovrà, prima o poi, avere una propria casa e separarsi dal Linguistico. Sono troppi due Istituti sotto (quel) tetto. E trovare un terreno dove svolgere le esercitazioni pratiche all’aperto e le varie attività potrà influenzare anche la scelta della struttura che ospiterà le lezioni nelle aule. Anche se, ovviamente, oltre ai boschi servirebbero pure le vigne. Per quanto riguarda l’edificio, era circolata un’ipotesi San Giovanni d’Asso ma per adesso non sembrano esserci ulteriori sviluppi.