“Il pensiero oggi va a Raffaele Licinio, che ci ha lasciato quest’anno. Venti anni fa, quando con lui e Alfio Cortonesi facemmo partite questa iniziativa, la storia delle campagne e del lavoro contadino, che aveva avuto momenti di fama negli anni Settanta e Ottanta, non era considerata più da nessuno. Si disse allora: cerchiamo di invertire la tendenza. Questo era il nostro spirito. Venti anni dopo, noto con piacere che questi temi sono tornati di moda, magari non a livello accademico. E attenzione, moda non è solo una brutta parola, ma esprime anche le tendenze positive della società. Ci sono tanti giovani che non si vergognano adesso di fare i contadini. La campagna sta tornando fuori, i cittadini comprano direttamente i prodotti dai contadini. Per questo posso dire senza dubbio che la storia delle campagne non è più da recuperare, ma è in via di recupero. Lungi da me pensare che è stato merito del Laboratorio, però abbiamo dato il nostro contributo, accompagnando una progressiva riscoperta del lavoro contadino”. Con questa introduzione il professore Massimo Montanari, presidente del Centro Studi di Montalcino, ha aperto questo pomeriggio l’edizione n. 20 del Laboratorio Internazionale di Storia Agraria, che si tiene questo weekend al Palazzo Comunale storico di Montalcino.
In rappresentanza istituzionale ha preso parola anche l’assessore alla cultura, Christian Bovini.“Sono sette anni che accompagno questo Centro di studi - ha detto Bovini - e abbiamo sempre deciso di dare piena indipendenza al progetto. Se siamo qui oggi, è per la lungimiranza degli organizzatori e la loro capacità di riadattarsi a situazioni mutevoli. Negli ultimi dieci anni abbiamo visto scenari totalmente diversi rispetto a quando il Centro è nato. Fondazioni che davano il loro sostegno, università e aziende private capaci di investire.. Il Laboratorio è riuscito ad andare avanti, a superare le difficoltà, e adesso vogliamo fare in modo che possa mantenersi nei propri standard, collaborare con il sociale e l’imprenditoria, uscire dai propri confini. Stiamo lavorando a una pubblicazione, abbiamo come mediapartner la Montalcinonews. Il sostegno dell’amministrazione è sempre in prima linea, puntiamo a proporre dei luoghi alternativi dove effettuare le lezioni”.
Dopo le introduzioni di Montanari e Bovini il Laboratorio ha preso ufficialmente il via con l’intervento di Erica Mannucci, dell’Università di Milano Bicocca. Chiuderanno il primo giorno di lavoro il“Il contributo dell’archeozoologia” di Veronica Aniceti (Università di Sheffield) e “Animali reali e immaginati nella cartografia medievale” di Andrea Cantile (Università di Firenze).
Domani il Laboratorio continua la mattina (ore 9.30) con “Processi agli animali nel Medioevo” di Giulia Rainis (Università di Siena) e “Avifauna selvatica, cacce e mercato della selvaggina nell’Italia medievale” di Alfio Cortonesi (Università della Tuscia), e nel pomeriggio (ore 15), con “Il bufalo nelle campagne dell’Italia medievale” di Angela Laconelli (Archivio di Stato di Roma) e “L’allevamento dei cavalli” di Francesco Violante (Università di Foggia).
Infine domenica 2 settembre, a partire dalle ore 9.30 : “Immagini bibliche medievali e universo animale” di Francesca Stroppa (Università Cattolica di Milano) e “Il lupo fra Medioevo ed età moderna” di Riccardo Rao (Università di Bergamo). A seguire tavola rotonda. Alle ore 17.30 consegna del Premio “Città di Montalcino” allo studioso Mauro Ambrosoli e al gruppo “Il Maggio” di Castiglione d’Orcia.
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