Chi è abituato a viaggiare con l’autobus se ne sarà già reso conto. Dal 1 luglio è in vigore la nuova tariffa regionale per il trasporto pubblico locale (Tpl) su gomma. Una tariffa unica, che pone fine alle differenze che hanno caratterizzato fino ad oggi la situazione regionale del Tpl, gestito da 12 gestori diversi e raccolto da una società consortile, chiamata One Scarl. L’omogeneità è dunque il primo motivo della revisione del sistema tariffario, che però, in larga parte della Toscana, ha portato ad un aumento del costo dei titoli di viaggio e a diversi malumori di viaggiatori, associazioni e amministrazioni comunali (12 sindaci del senese - Sovicille, Monteroni d’Arbia, Castelnuovo Berardenga, San Quirico d’Orcia, Trequanda, Asciano, Sinalunga, Murlo, Chiusdino, Castellina in Chianti, San Casciano Bagni e Cetona - hanno chiesto un passo indietro della Regione). Ma vediamo nel dettaglio cosa cambia per chi vive, lavora o frequenta il territorio comunale di Montalcino.
Mentre il biglietto urbano nei Capoluoghi di Provincia passa da 1,20 a 1,50 euro, i prezzi del ticket extra-urbano variano a seconda di una fascia chilometrica ad intervalli di dieci km. Prendiamo ad esempio la tratta Siena-Montalcino, inserita nella fascia 40,1-50 km. Un biglietto prima costava 4,90 euro, adesso 5,60 euro (+14%). Per chi non riuscisse a comprarne uno in tabaccheria, su Internet o via Sms, il costo a bordo sale a 8 euro. Da Montalcino a Torrenieri il biglietto costa 1,50 euro, perché la distanza è sotto i 10 km. Per arrivare a Buonconvento ci vogliono 2,60 euro. Chi volesse fermarsi 4 km più in là, a Ponte d’Arbia, deve spenderne 3,50. Costa 4,50 euro, infine, il ticket per Monteroni d’Arbia e Isola d’Arbia.
Rincari anche per spostarsi nelle frazioni: 1,50 euro per arrivare a Castelnuovo dell’Abate e Sant’Angelo in Colle, 2,60 euro per Sant’Angelo Scalo e San Giovanni d’Asso e 3,50 euro per Montisi. Chi volesse confrontare altre tariffe può farlo al seguente link: www.tiemme.tpl.busweb.it/ricerca.
Capitolo abbonamenti. Sparisce quello settimanale, resta il mensile (79,50 euro anziché 69 euro, +15%) e si aggiungono il trimestrale (215 euro) e l’annuale (755 euro). In questo caso l’aumento dei prezzi è compensato da alcune agevolazioni. Una è in base al reddito. Chi ha un indicatore familiare Isee non superiore a 36.151,98 euro potrà acquistare un mensile a 66 euro (3 euro in meno rispetto alle tariffe prima del 1 luglio), un trimestrale a 172 euro e un annuale a 654 euro. L’altra è per gli studenti, che però potranno beneficiare solamente dell’abbonamento annuale, dal costo di 679 euro (543 euro per chi rientra nell’Isee) e valido per due mesi in più (12 e non 10). La terza agevolazione arriva dall’ultima legge di stabilità del Governo Gentiloni, che ammette la detrazione fiscale a favore del contribuente e di propri familiari delle spese sostenute nel 2018 per l’acquisto di abbonamenti al trasporto pubblico. La detrazione copre il 19% della spesa sostenuta per un massimo di 250 euro.
Le nuove tariffe, previste già nel 2012, non nascono solo dall’esigenza di omogeneizzare il valore dei titoli di viaggio ma anche per poter finanziare parte delle innovazioni e dei miglioramenti del servizio che sono in corso di introduzione o verranno introdotti a breve. 100 nuovi autobus sono arrivati, ne arriveranno 170 più forse altri 130 nell’arco di due anni. Ancora non è dato sapere dove, anche se dopo le migliorie al trasporto urbano e il rinnovo delle linee regionali che collegano i capoluoghi (Arezzo, Firenze, Grosseto e Siena), sembra arrivato il momento delle tratte extraurbane. Ma i provvedimenti non sono piaciuti a 12 Comuni del senese. “Il nostro è un invito a riparlare e riflettere su alcuni elementi - ha spiegato Giuseppe Gugliotti, sindaco di Sovicille e portavoce dei Comuni “ribelli” - l’aumento per le tariffe extraurbane appare consistente e viene introdotta una disparità troppo marcata fra zone che distano talvolta pochi chilometri. Inoltre l’abbonamento extraurbano non abilita all’utilizzo dell’autobus di città, per cui chi viene da fuori, deve aggiungere un’ulteriore spesa per usare il mezzo pubblico urbano”.
Il problema, in realtà, non è tanto nell’aumento delle tariffe in sé (che come visto colpiscono soprattutto i viaggiatori occasionali). Il problema è che il rincaro dei prezzi non è quasi mai seguito da politiche d’investimento. Montalcino invece avrebbe bisogno di mezzi più comodi, moderni, sicuri. Di tratte più frequenti e sincronizzate con gli orari dei treni. E magari anche nuove, come una linea diretta Montalcino-Siena per i pendolari, per gli studenti o per chi vuole godersi le bellezze della città del Palio e della città del Brunello.