C’è chi indosserà gli immancabili ciondoli portafortuna, chi il vestito buono e beneaugurante. Ormai cento giorni fa ci fu chi scrisse il numero del voto sulla sabbia e adesso…spera che sia mantenuto. E poi ci sono i “ritardatari”, quelli che tra una partita e l’altra dei Mondiali di calcio studiano fino a notte fonda per cercare di recuperare il tempo perduto. La “moka dello studente”, per loro, è accesa da giorni…La notte prima degli esami di maturità - Venditti ci ha scritto sopra una hit che torna sempre di moda gli ultimi giorni di giugno - è un momento che nessuno dimentica. Una prima e ultima volta. Un ponte tra cinque anni che si stanno per chiudere e un futuro di cambiamenti, radicali, che ancora però sono nel freezer. C’è una prima, una seconda, una terza prova (per qualcuno anche una quarta) da affrontare. E poi gli orali. Paura di scordarsi tutto, il tempo che vola, gli occhi gonfi. Ma anche la sicurezza e la voglia di fare bella figura. Ragazzi, dateci dentro e state tranquilli, domani si parte con la prima prova, quella storicamente meno temuta, il tema. “Dico sempre agli studenti di non pensare troppo - spiega il vicepreside del Liceo Linguistico di Montalcino Michelangelo Lorenzoni - e di vivere la vigilia trascorrendo una giornata spensierata facendo quello che si è sempre fatto. La scrittura poi, è particolare: chi sa scrivere lo saprà fare per tutta la vita. E se si è sereni si scrive ancora meglio”.
Una ricetta precisa per affrontare al meglio gli esami di maturità non esiste. Ma alcuni consigli degli esperti possono rivelarsi vincenti, soprattutto riguardo alla gestione dell’ansia. Abbiamo chiesto di darci una mano alla dottoressa Cosetta Pecciarelli, psicologa e psicoterapeuta. “Gli esami di maturità costituiscono per i ragazzi una prova molto importante della loro vita sia per l’ansia da prestazione insita nel dover sostenere le prove stesse sia perchè vi si identifica uno spartiacque importante di passaggio alla vita adulta, un cambio di rotta tra un percorso per certi versi già disegnato ed uno nuovo tutto da scrivere. Ad un giorno dall’esame oramai la preparazione può dirsi conclusa, continuare a studiare fino all’ultimo minuto in alcuni casi può risultare controproducente, quello su cui si può lavorare, se siamo in presenza di un soggetto particolarmente ansioso è la gestione di questo stato emotivo sia impiegando la giornata in attività che per il soggetto risultano distensive e rilassanti sia praticando tecniche di rilassamento specifiche che lavorano sul ripristino fisiologico di tutti i parametri vitali che risultano alterati in un’attivazione ansiogena e che possono rischiare di inficiare la prestazione cognitiva”. Ragazzi, siate sereni! E buon esame a tutti.