Chi pensava che l’ipotesi di fusione tra Asciano e Rapolano potesse interessare, di riflesso, anche il territorio di Montalcino? Non è una questione politica, anzi, nella patria del Brunello si è concretizzata la prima (e finora unica) fusione comunale della provincia di Siena. Piuttosto è un problema di denominazione che andrebbe, secondo il parere di alcune associazioni e produttori del territorio, ad escludere e danneggiare realtà ormai consolidate. Ma andiamo con ordine: il nome in questione è quello di “Crete Senesi”, l’appellattivo di cui si sta parlando per la scelta dell’eventuale Comune unico che ingloberebbe Asciano e Rapolano.
C’è però chi ha protestato: non certo per la fusione ma per richiamare l’attenzione sulla denominazione “Crete Senesi” che, secondo il sindaco di Monteroni Gabriele Berni, come si legge nella dichiarazione rilasciata qualche giorno fa a La Nazione di Siena, “non può essere ridotta al solo nuovo ente che dovesse nascere dalla fusione”. E non a caso il concetto è stato formulato in una lettera spedita al presidente del Consiglio Regionale. D’altronde il territorio delle Crete Senesi è vasto e ne fanno parte tanti paesi, San Giovanni d’Asso compreso. Che poi è la patria del prodotto simbolo della zona, il “Tartufo Bianco delle Crete Senesi”. E qui nascerebbero alcuni problemi. “Si rischia che il nome Crete Senesi identifichi soltanto Asciano e Rapolano quando invece il territorio è più esteso - dice Paolo Valdambrini, presidente dell’Associzione tartufai senesi - Come la mettiamo poi con il nostro Tartufo Bianco delle Crete Senesi che è un marchio resgistrato? Si rischia confusione, terremo alta l’attenzione. Non abbiamo nulla contro la fusione, siamo però contrari a questo nome”.
La pensa così anche Giorgio Sanna, referente del Municipio di San Giovanni d’Asso presso l’amministrazione comunale di Montalcino. “Come Consiglio di Municipio chiederemo al Comune di tutelare il nostro tartufo, tra l’atro si era parlato di portare avanti il riconoscimento Unesco. Ma pensiamo anche ad altri prodotti, come il pecorino, o sul lavoro che è stato fatto fino adesso con il turismo. C’è un problema di identificazione del territorio che non può riguardare soltanto due paesi”.
Il Comune di Montalcino, comunque, è pronto a fare la propria parte. “Sono favorevole alle fusioni, sia chiaro - dice il sindaco Silvio Franceschelli - esamineremo la richiesta, il discorso delle aree geografiche è delicato. Ci sono una serie di attività economiche che hanno costruito il proprio brand sulle Crete Senesi, questo è evidente. Lo stesso varrebbe, ad esempio, per il Chianti e la Valdorcia. Si potrebbe mettere in moto un precedente pericoloso. L’uso di una denominazione territoriale non può essere a vantaggio di un solo Comune dal momento che ne fanno parte tutti. Questo non c’entra nulla con la fusione, che io ovviamente appoggio. Dicolo solo di fare attenzione, ci sono famiglie che hanno aziende. Prenderemo in considerazione la richiesta in quanto presentataci dal municipio di San Giovanni d’Asso”.