La questione del “Comune delle Crete Senesi” si arricchisce di un nuovo capitolo. Il 19 giugno il Municipio di San Giovanni d’Asso presenterà nel Consiglio Comunale di Montalcino un’osservazione in merito alla proposta di fusione dei Comuni di Asciano e Rapolano Terme, che andrebbero a formare un’unica amministrazione sotto il nome “Crete Senesi”. Di qui la protesta di produttori e associazioni, come i tartufai senesi, preoccupati dalla confusione che ne verrebbe fuori e del possibile danno al loro marchio registrato più pregiato, il Tartufo Bianco delle Crete Senesi. Ma è tutto il territorio a preoccuparsi. “Ribadiamo che non siamo contrari alla fusione di per sé - sottolinea Angelo Cosseddu, vicepresidente del Consiglio Comunale di Montalcino - è che non ci sta bene il fatto che due Comuni si approprino di un nome territoriale che ne comprende 8: non solo Asciano e Rapolano, ma anche Murlo, Buonconvento, Monteroni d’Arbia, San Giovanni d’Asso e in parte Trequanda e Castelnuovo Berardenga. Non è giusto che dopo tutti gli investimenti fatti negli anni su questa denominazione da produttori e imprenditori del turismo, ne tragga vantaggio solo una minima parte”. L’osservazione in Consiglio Comunale, spiega Cosseddu, affida al sindaco il ruolo di promotore di fronte alla Regione, affinché non venga accolto il nome “Crete Senesi”. “Ci sono dei marchi registrati, come il Tartufo Bianco e il Tartufo Marzuolo. Ogni volta che organizziamo un evento promuoviamo il territorio di un altro Comune? È come se San Quirico e Pienza decidessero di istituire il Comune della Val d’Orcia”, aggiunge Cosseddu, che ha già richiesto l’intervento della Coldiretti. Parere negativo anche dal Comune di Rapolano, mentre poco giorni fa il sindaco di Monteroni d’Arbia Gabriele Berni ha espresso la sua contrarietà con una lettera aperta alla Regione.
Ma da dove è partita l’iniziativa che sta facendo così tanto discutere? “Da tre consiglieri comunali, due di Asciano e uno di Rapolano”, spiega alla Montalcinonews il coordinatore del comitato promotore della fusione, Donato Chiezzi. “La Regione Toscana ha chiesto un quorum di 1.250 firme per ciascun Comune per indire un referendum. Le abbiamo raccolte e portate, il 19 aprile, nuovamente in Regione, che ha 40 giorni lavorativi di tempo per darci l’ok definitivo e fissare la data del referendum. Dovrebbe essere, indicativamente, a fine ottobre-inizio novembre”. Chiezzi è consapevole delle critiche nei confronti della loro proposta, ma non ne fa un problema. “Rapolano un po’ meno, ma Asciano è nel cuore delle Crete Senesi e questa denominazione è già usata, per esempio da alcune agenzie turistiche o dalla squadra di calcetto di Rapolano. Noi abbiamo fatto una proposta di legge insieme a una raccolta firme. Spetterà alla Regione decidere. Se non ci dà l’approvazione? Ci adeguiamo. Il nome alternativo potrebbe essere Asciano-Rapolano, ad ogni modo in fase referendaria lo faremo scegliere ai cittadini. Ma ripeto, il nostro intento è di lavorare sul Comune delle Crete Senesi”.
“La proposta di fusione è nata per iniziativa popolare e tutte le volte che sono i cittadini a decidere, è una vittoria della democrazia - sostiene Paolo Bonari, sindaco di Asciano -. Hanno la mia ammirazione e rispetto. Noi come amministrazione restiamo fuori, abbiamo di meglio da fare. Preferisco occuparmi di problemi più grossi per i nostri cittadini”.