Sabato 30 giugno e sabato 7 luglio, all’Officina Creativa dell’Abitare (ore 15-16.30) si terrà la presentazione del progetto di scuola democratica a Montalcino, destinato ai bambini dai 3 ai 13 anni e portato avanti da Cinzia Rendinella e Zoki Cioli Sebelic. “A settembre apriremo i battenti in una nuova scuola libertaria con un progetto pedagogico che darà una chiara identità in cui adulti e bambini sapranno riconoscersi - spiegano i curatori del progetti - l’identità in questione è quella tipica delle scuole democratiche e libertarie che vanno diffondendosi sempre più in tutto il mondo, configurandosi come una valida alternativa alle scuole statali ormai notoriamente in crisi”.
Una scuola democratica, aggiungono gli organizzatori, è “una scuola in cui gli accompagnatori aiutano i bambini a darsi delle regole di buona convivenza attraverso assemblee democratiche. Un ambiente che rispetta i ritmi di apprendimento, i tempi morti e gli stili cognitivi di ogni singolo bambino aiutandolo nella scoperta dei propri talenti, desideri e sentimenti. Un laboratorio a cielo aperto in cui costruire relazioni paritarie tra adulti e bambini. Una scuola che disinveste sulla competizione per investire sulla cooperazione e sulla risoluzione partecipata dei conflitti”.
Nel progetto didattico sono previsti: educazione incidentale, didattica ludico-immaginativa, didattica in natura (outdoor), attivismo pedagogico, laboratori didattici (falegnameria, laboratorio di argilla, atelier di pittura), linee guida per la scuola materna, educazione corporea ed emotiva (yoga, meditazione, canto, musica, danza, improvvisazione teatrale, sport) e educazione linguistica (inglese, francese e tedesco).
Nella locandina dell’evento viene sottolineato che è importante che durante la presentazione del progetto non ci siano bambini, perché la presentazione si svolgerà simultaneamente alla mostra “A Pezzi” di Isanna Generali.
Benissimo altri fenomeni all’opera. È singolare che si viva in uno stato e si cerchi di bistrattare la scuola di quello Stato. Non mi metto qui a fare disquisizioni di ordine pedagogico-didattico perché non è il posto giusto e soprattutto non ci sono interlocutori. Voglio solo dire che tutto e dico tutto quello che è stato scritto sulle attività che si dice vengano svolte in questa “scuola democratica”, nella nostra Scuola Statale viene fatto da almeno 40 anni con competenza e formazione continua degli operatori e con il coinvolgimento di tutti i soggetti operanti nel territorio. Credo che più che di pedagogisti ed insegnanti (talvolta improvvisati o che cercano di “raccattare” dal territorio paventando di far raggiungere agli utenti chissà quali fantastici o forse fantasiosi risultati ) avremmo bisogno di sviluppare rapporti di collaborazione e non di concorrenza per raggiungere davvero l’obiettivo della scoperta, dello sviluppo e della valorizzazione del talento che ognuno di noi si porta dentro.
Andrea Falciani