La foto selvaggia e il “turista pericoloso”

Bene, la stagione turistica è iniziata. Basta fare un giro per il centro di Montalcino e vedere come i tavolini dei locali siano sempre pieni di gente per la gioia dei commercianti e degli albergatori che possono adesso beneficiare del tradizionale “via vai” dei visitatori. Dopo mesi di stallo, il “movimento” è tornato. Ma una riflessione, meglio adesso che tra qualche mese, va fatta. E questa volta sul turista. Una risorsa da rispettare, e su questo non ci sono dubbi. Ma ci dovrebbero essere delle regole su cui vigilare maggiormente prima che qualcuno possa farsi male. Gli automobilisti lo sanno. Sono giorni, quelli in cui splendeva il sole soprattutto, che nelle nostre strade, spesso anche in dei punti pericolosissimi, i turisti si fermano per scattare le fotografie ricordo ai panorami di cui siamo, fortunatamente, ricchi. Non c’è nulla di male, ovviamente, anzi è tutta pubblicità (gratuita) che arriva al territorio. Ma la situazione si sta facendo delicata perché i fotografi sono pressoché ovunque. E chi sta al volante deve stare molto ma molto attento, oltre a limitare la velocità il più possibile (ma questo è un altro discorso) a chi si trova di fronte. Le aree di sosta dovrebbero essere gli unici punti per il visitatore, oltre a quelli più sicuri, per godere del paesaggio e portarsi a casa un ricordo della vacanza. Invece sembra che il fenomeno della “foto selvaggia” non abbia freni. Certo, siamo lontani dalla situazione della Cassia dove c’è chi parcheggia in doppia fila, fa retromarcia o addirittura attraversa la carreggiata a piedi (!) per immortalare i famosi cipressini. Ma anche a Montalcino e dintorni un po’ di preoccupazione c’è. Chi può vigili. “Certo che non c’è proprio pace per noi guidatori”, ci ha detto con il sorriso un signore in un bar: “d’inverno i cinghiali che sbucano ovunque, adesso i turisti sul ciglio della strada…”.