Con Cinelli Colombini Cenerentola diventa vino

La fiaba di Cenerentola diventa vino con Donatella Cinelli ColombiniLa Doc Orcia è Cenerentola, il Brunello di Montalcino e il Nobile di Montepulciano interpretano le due sorelle più vecchie e celebri mentre Donatella Cinelli Colombini rappresenta la fata in versione prosaica che veste Cenerentola con un meraviglioso abito di luce e le consente di partecipare alla festa del principe (Vinitaly). Una delle fiabe popolari più famose al mondo viene così riscritta con una suggestiva metafora enologica. La protagonista è una magnum di Cenerentola Orcia Doc 2015, con la corona principesca nell’etichetta, che sarà presente al padiglione 6, stand D4 di Vinitaly. Solo 50 esemplari numerati che partiranno dalla cantina con il nome di chi li compra scritto nella parte in legno della lampada e dentro scatole progettate appositamente perché il prezioso contenuto non si rovini.

Il progetto di vestire Cenerentola in modo spettacolare era nella testa di Donatella Cinelli Colombini da alcuni anni. Prende forma in un laboratorio artigiano ad alta tecnologia che fornisce oggetti a grandi maison della moda. Una creazione tutta toscana che parte come una scatola per la bottiglia di Cenerentola Doc Orcia e diventa una lampada (2 x47 cm di altezza) con la base e il coperchio fatti con il legno delle botti ancora macchiate di vino e le pareti in plexiglas piene di corone principesche che si illuminano con un effetto nuovo e sontuoso ma anche raffinatamente colto e autenticamente toscano. Ci sono i richiami alle torri più celebri del romanico-gotico toscano (quella pendente a Pisa e il campanile di Giotto a Firenze) con il loro finale piano. Il contrasto, che fa molto tendenza, fra le parti pesanti e le parti leggere e trasparenti, gli elementi moderni eleganti e quelli vissuti e volutamente grezzi. Ci sono virtuosismi tecnici, come il doppio rilievo nello stemma inciso sulla base, eseguiti con una tecnologia di ultimissima generazione e una componente grafica che nasconde nell’architettura i richiami aziendali. L’effetto è spettacolare, un piccolo gioiello del miglior Made in Tuscany. Del resto il vero artigianato d’arte toscano, dal medioevo ad oggi, è un mix di maestria antica, talento creativo e uso di tecnologie d’avanguardia. I nomi degli artefici sono Simone Nannipieri (mente grafica dell’intero progetto), Renzo Francini, Giammaria Belcore e Violante Gardini.

“La raccomandazione - si legge in una nota dell’azienda - è di estrarre la bottiglia e berla prima di tenere accesa la lampada che è bella anche senza il vino al suo interno. Per chi rinuncia a questo capolavoro di artigianato artistico toscano e vuole solo lo splendido contenuto enoico c’è una scatola azzurra in cartone che si apre in verticale come uno scrigno. Da ora in poi il vino Cenerentola avrà sempre la corona principesca in etichetta, l’ha guadagnata con l’apprezzamento degli esperti e il successo commerciale. Wine lovers di tutto il mondo amano il suo carattere unico, il messaggio di coraggio di una giovane Doc che punta in alto ma anche il più intimo e personale significato del suo nome, offrirlo a una donna è infatti come dire: tu sei la mia principessa. E questo è davvero un lieto fine”.

Focus: la vera storia di Cenerentola Doc Orcia

La giovane e grintosa Doc Orcia nasce il 14 febbraio 2000. Nel suo territorio c’è il Comune di Trequanda (Siena) dove si trova la Fattoria del Colle costruita, nel 1592, dagli antenati dell’attuale proprietaria Donatella Cinelli Colombini, che crede in questa denominazione al punto da essere presidente del suo Consorzio. E crede nei vitigni autoctoni come elementi di un’identità antica capace di dare un timbro unico ai vini di specifici territori. Per questo ha recuperato il vitigno senese Foglia Tonda, abbandonato da quasi un secolo, e ha sperimentato il modo migliore per coltivarlo arginando la sua naturale tendenza a produrre troppa uva. Un lavoro lungo con qualche insuccesso e tante prove che trova l’aiuto del professor Cesare Intrieri dell’Università di Bologna e il sostegno convinto dell’enologa Valérie Lavigne dell’Università di Bordeaux. Quest’ultima ha seguito il lavoro per individuare le botti più adatte finendo per scegliere dei contenitori da 5-7 hl di rovere eseguiti a mano in piccole tonnellerie francesi. Oggi la DOC Orcia Cenerentola ha ratings molto alti da parte dei wine critics più influenti del mondo e un successo commerciale che supera le migliori speranze, ma non basta. L’obiettivo di Cinelli Colombini è quello di arrivare sulle tavole reali. Ed ecco l’abito per il gran ballo del principe.

 

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