Otto cantine produttrici di vino provenienti da tutta Italia, in “guerra” tra loro attraverso sfide, prove ardue e il severo giudizio di tre giudici del settore e di tre chef stellati. Tutto questo è “War of Wineries”, il nuovo reality televisivo che andrà in onda dal 25 marzo su Real Time. Sei puntate in cui non sarà mai giudicato il vino dei concorrenti, ma le loro capacità imprenditoriali, la loro passione, il loro coraggio e la loro conoscenza del mondo vinicolo.
Tra gli otto partecipanti, chiamati a raccontare il loro lavoro, le tradizioni di famiglia, i segreti, le difficoltà, i sacrifici e le lotte contro il clima avverso, c’è anche Violante Gardini, in qualità di concorrente “del Brunello”, essendo nata a Montalcino. “Ho deciso di informarvi per primi in modo che la notizia vi arrivi da me e non dal piccolo schermo”, spiega Violante alla Montalcinonews. “Si tratta del primo reality dedicato al vino con produttori che si sfidano in gare di abilità e di immunità. Ma il bello dello show è appassionare e saper far divertire chi guarda ed è questo il fine che ha spinto gli autori a impostare le diverse sfide in contesti diversi l’uno dall’altro. Con questo spirito ho accettato di partecipare, con la convinzione che un approccio più virtuale e scanzonato possa avvicinare al vino i giovani che, fin ora, lo hanno visto come qualcosa di troppo lontano”.
Le sei puntate, condotte da Francesca Forti e dalla durata di 24 minuti, andranno in onda in tre domeniche (25 marzo, 1 e 8 aprile) su Real Time (canale 31 del digitale terrestre; Sky canale 131 e 132 (+1) e tivùsat canale 31). Il vincitore finale si aggiudicherà uno stand a Vinitaly 2018. In concorrenti arrivano da tutta Italia: Campania (Paduli), Friuli Venezia Giulia (Mariano del Friuli), Lazio (Ponza e Terracina), Liguria (Bonassola), Puglia (Polignano a Mare), Sicilia (Giammoro) e Toscana (Montalcino). I giudici sono il giornalista Mario Benedotto, il sommelier Luciano Mallozzi e l’enologo Barbara Tamburini. Gli chef, a rotazione, sono Rossano Boscolo, Simone De Siato e Francesco Triscornia.
Questo il messaggio di Violante Gardini, che riportiamo in versione integrale:
War of wineries-Guerra tra cantine: l’unica guerra le cui vittime sorridono
La produzione ci chiama per cognome, come i soldati alla guerra, questa cosa non è andata proprio come avevano previsto. Nel vino non esistono trincee. Il mio nome da concorrente è Gardini ma io, per tutti, sono Violante ed è stato così anche in questa avventura.
Tutto inizia nell’estate 2017 quando arriva in azienda una telefonata. “Stiamo cercando i protagonisti di una trasmissione sul vino e vorremmo che la vostra cantina partecipasse”. Chiedono di mia madre ma la boss Donatella dice subito di no. Io mi incuriosisco e chiedo dettagli. Mi parlano di sfide tra produttori vinicoli che mettono in gioco le loro abilità cosí da far conoscere i grandi vini italiani e la propria azienda al grande pubblico televisivo. Poco convinta vado a parlare con mamma che è contrarissima. “Non andarci, tu sei troppo permalosa, faresti una tragedia!”. Vero, sono molto permalosa, ma la cosa mi incuriosisce e decido di buttarmi. Cosí, in un caldissimo venerdì di luglio, vado a Roma per il provino.
Il risultato:
1. Mi truccano le stesse estetiste che lavorato al concorso di Miss Italia e torno in Toscana con un trucco perfetto per la serata completamente gratuito!
2. Scopro che il mio profilo migliore è il destro. Buono a sapersi!
3. La trasmissione a cui dovrei prendere parte si chiama Real Time cioè quella che guardo per soddisfare la mia irrefrenabile passione per i vestiti da sposa.
Passa qualche settimana e mi arriva la conferma: sono stata selezionata. Mi sorge un dubbio…. nelle date delle riprese sarò in Italia o in giro per il mondo a vendere il vino?
Incredibilmente mi convocano a Roma fra due viaggi all’estero e mi chiedo se sia il destino dispettoso o un colpo di fortuna.
L’inizio dell’avventura è promettente: la prima sera noi concorrenti mangiamo assieme nel centro di Roma divertendosi da morire. Nonostante il titolo del programma, nasce un nuovo gruppo di amici perchè il vino unisce non separa.
Sveglia presto e si parte con l’enorme curiosità di vedere cosa c’è di la dallo schermo televisivo. Sarà tutto vero o tutto costruito?
Il mio obiettivo è quello di divertirmi, trovare nuovi amici, mettermi in gioco provando a me stessa che posso rimanere calma davanti agli imprevisti. Mi piace anche l’idea di comunicare agli altri giovani la mia passione del vino attraverso il mezzo televisivo e in un modo nuovo. Per questo inizio la “war of wineries” rilassata e allegra.
La divisa è decisamente troppo grande per me ma le costumiste riescono, in pochissimi minuti, a rimpicciolirla. Ma… è stata l’unica cosa veloce. Il resto è di una lentezza snervante.
Telecamere pronte, riflettori, spot, cavi ovunque. “Pronti si gira”. Qualche minuto di riprese e poi fermi, “la rifacciamo… silenzio… concorrenti pronti”. Non ci crederete ma il tutto risulta estremamente stancante anche perché nessuno dei concorrenti capisce esattamente cosa succede. Ci sono sorprese continue e a volte anche un po’ di batticuore, perché vengono costruite situazioni alle quali non siamo abituati.
Sbagliare è molto facile perché le sfide non sono per niente semplici con quella tensione addosso soprattutto per me che ho studiato economia e in azienda mi occupo di export, non sono enologo, anche se l’enotecnica della nostra cantina, Barbara Magnani, si impegna da anni a insegnarmi. Lì a Roma, davanti ai riflettori, rimpiango di non essere stata più attenta alle sue lezioni.
Nelle lunghe pause lavoro con il telefonino e quasi sento la nostalgia dell’ufficio dove intanto sono sommersi di lavoro proprio a causa della mia assenza.
Mi accorgo che la situazione rivela il carattere di ogni concorrente mettendo in evidenza i lati più singolari e più strani del suo carattere come una lente di ingrandimento. È evidente che i concorrenti sono stati scelti appositamente con profili molto diversi nel carattere e nella provenienza geografica: Liguria, Lazio, Sicilia… Anche le esperienze professionali sono state selezionate a sommo studio, forse proprio per contrapporci, insomma per favorire la guerra: c’è chi viene da una cantina piccolissima e chi da una molto grande, chi produce bottiglie care e chi meno.
Contrariamente ad altri reality non sono sbocciati flirt ma sono nate amicizie che si stanno consolidando fuori dagli occhi delle telecamere. Io sono già andata a trovare un amico-concorrente.
In conclusione, le telecamere non mi hanno affascinato. Ho la possibilità di fare un lavoro bellissimo e non lo cambierei per nulla al mondo. Sono una produttrice di Brunello e intendo continuare ad esserlo tanto da pretendere e ottenere di avere sotto il mio nome la scritta MONTALCINO.
Sorry non posso dire di più, dovete guardare il programma e non voglio rovinarvi la sorpresa dicendovi chi vince!
Violante Gardini
War of Wineries - Promo