“La nevicata è un evento abbastanza comune, anche se negli ultimi anni è sempre più rara. Il fenomeno eccezionale è quello del gelicidio. Per ritrovare una situazione simile bisogna tornare indietro di quasi vent’anni, nel 2000”. Marco Biagioli, di Meteo Siena 24, concentra in poche parole la particolarità della bufera sovietica (in russo “buran”, vicino etimologicamente ai nostri “bora” e “buriana”) che ha imperversato nella Provincia di Siena e in tutta Italia. Temperature a picco, neve, ghiaccio e disagi, inevitabili, anche per Montalcino, con le scuole chiuse ieri e lunedì e l’allarme della Polizia Municipale a non uscire di casa. Ma il freddo e le nevicate hanno avuto anche degli effetti positivi, per esempio per la viticoltura (foto: Michele Canoni). “La neve di questi giorni e le temperature sotto zero sono una manna dal cielo - spiega alla Montalcinonews il presidente del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, Patrizio Cencioni - l’acqua viene assimilata gradualmente dal terreno e riempie le riserve idriche, mentre il freddo aiuta a debellare i parassiti in questo periodo in cui le vigne sono a riposo. In molti non hanno neanche potato. Speriamo che più tardi non si ripresentino le gelate, come successo l’anno scorso, quando non nevicò quasi per niente. La situazione è già diversa, l’inizio è ben augurante”.
“Dopo un anno in cui ci è mancata l’acqua, la neve è una mano santa - sottolinea Antonio Michael Zaccheo, di Carpineto, al Corriere Fiorentino - perché penetra il terreno lentamente, ma in profondità. Dopo 15 mesi con le risorse idriche al di sotto della media, ci serviva”. La grande siccità della scorsa estate e le gelate di aprile sono state una tragedia. “Abbiamo perso, solo a aprile, venti ettari di raccolto - continua Zaccheo, produttore di Brunello, Chianti Classico e Nobile - perché il gelo fu improvviso e le viti erano già avanti. Poi abbiamo avuto la più calda estate degli ultimi 100 anni”.